Spazio satira
Anagni
22.02.2025 - 10:01
Alcune delle mamme che hanno inscenato una protesta davanti all’edificio chiuso per sollecitare i lavori
Chiuso da mesi per danni da infiltrazioni di acqua piovana uno dei due edifici scolastici di Finocchieto. Le mamme degli alunni protestano.
Dopo anni di botta e risposta, manifestazioni, marce di protesta e fiaccolate, l’anno scorso era scoppiata la pace tra Primo e Secondo istituto comprensivo, e quest’ultimo aveva lasciato le aule occupate. Il complesso scolastico di Finocchieto è formato da due edifici: il corpo A edificato dal centrosinistra alla fine degli anni ‘90 e quello B realizzato durante il governo del centrodestra. L’esigenza di frequentare una scuola il più vicino possibile alla residenza e la buona qualità dell’offerta formativa hanno favorito l’iscrizione di molti alunni, e oggi sono circa trecento gli scolari e studenti registrati nei due plessi.
Nel corso del 2024, come ricordato dai genitori, ci sarebbe stato un eccessivo ricorso al cartongesso per ricavare spazi necessari a laboratori ed altro. Con il recupero delle aule dell’edificio A si sperava di poter raggiungere la situazione ideale, ma qualcosa non ha funzionato. I lavori per risanare la copertura piena di crepe ed infiltrazioni non avevano risolto le criticità, ed il Comune aveva garantito il rifacimento completo da effettuare ad ottobre. Da allora sono trascorsi cinque mesi, durante i quali l’edificio A è rimasto chiuso, salvo un’aula d’informatica a disposizione degli insegnanti.
Per il resto, una situazione di estremo disagio: un solo bagno nell’edificio B, visto che il secondo è guasto; utilizzo della mensa a turnazioni, ben quattro, e ci sarebbero infiltrazioni di pioggia nella stessa mensa. Molti bambini hanno difficoltà ad utilizzare i servizi igienici, soprattutto per casi particolarmente delicati. Segnalata anche la necessità di intervenire sulle plafoniere.
Ieri mattina sulla recinzione sono apparsi degli striscioni, posizionati dalle mamme rappresentanti di classe, con le scritte: “La scuola si cura non si chiude”, “La scuola sì ma non così”, “Diritti spenti, lavori assenti, pagano gli studenti”. Mamme deluse, decise a far rispettare i diritti dei propri figli, ma educate e disposte a dialogare senza superare i limiti dell’educazione. L’assessore all’istruzione Chiara Stavole, pur non avendo la delega all’edilizia scolastica, sollecita gli uffici responsabili dei lavori, che si augura inizino al più presto.
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