Spazio satira
Guarcino
17.02.2025 - 15:00
Mandorle dolci, mandorle amare, zucchero semolato, albume d’uovo e ostia. Pochi semplici ingredienti per un prodotto d’eccellenza: l’amaretto di Guarcino. Un’eccellenza della pasticceria ciociara che sta per essere riconosciuta ufficialmente con l’attribuzione del marchio Igp. Domani mattina, infatti, la sala consiliare del Comune di Guarcino ospiterà l’audizione di pubblico accertamento per il riconoscimento del marchio europeo di Indicazione geografica protetta.
Obiettivo finalmente centrato grazie al lungo lavoro portato avanti dall’associazione “Produttori Amaretto di Guarcino IGP”, presieduta da Palma Pazienza, che si è fatta carico della stesura del disciplinare necessario per l’ottenimento del marchio di qualità. Tra i produttori anche Fernando Ceci, Federica Verdecchia, Francesco Pazienza, Angelo Giorgilli e Fulvio Tagliaferri.
Durante la seduta pubblica, condotta dai funzionari del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e alla presenza dei funzionari della Regione Lazio e Arsial, verrà dunque letto il disciplinare di produzione dell’Amaretto di Guarcino Igp.
Scopo della riunione è quello di permettere al Ministero di verificare la rispondenza della proposta e del relativo disciplinare di produzione a quanto previsto dal regolamento europeo. Guarcino, Vico Nel Lazio, Torre Cajetani, Trivigliano, Fiuggi, Alatri le zone di produzione indicate nel documento. Perché il prodotto possa ottenere il marchio Igp, infatti, è necessario che almeno una delle fasi di produzione, trasformazione o elaborazione avvenga in un’area geografica delimitata e che il processo produttivo sia conforme a quello indicato nel disciplinare. L’apertura dei lavori è prevista per le 11, con l’intervento della presidente e della coordinatrice dell’associazione. Dopo la lettura del disciplinare è prevista la proiezione del video “Amaretto di Guarcino Igp”, cui seguiranno i saluti istituzionali.
La ricetta e la storia
Il tradizionale dolce a base di mandorle posato su un sottile foglio di ostia, inconfondibile grazie alla sua classica forma ellittica, al colore marrone chiaro e a un sapore e un aroma unici, ha una storia lunga un secolo. La leggenda narra che la ricetta sia stata donata da un vecchio frate di passaggio a Guarcino, in segno di gratitudine per l’ospitalità ricevuta dagli abitanti. Dopo chilometri e chilometri di marcia, il frate si sarebbe fermato in paese, ricevendo cibo e riposo. Secondo l’antica ricetta le mandorle, dolci e amare, vanno mescolate con lo zucchero e l’albume d’uovo, per poi impastare il tutto. Piccole quantità d’impasto vengono poi distribuite uniformemente sulle ostie di forma ellittica. Tutto in teglia, cottura a 180° e non resta che godersi il gusto e l’aroma di questi piccoli capolavori dolciari.
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