Spazio satira
Anagni
13.02.2025 - 10:00
Un’immagine estratta dal video della capretta presa a calci a fine agosto 2023 in un agriturismo ad Anagni durante una festa di compleanno
Capretta presa a calci durante una festa di compleanno in un agriturismo di Anagni a fine agosto 2023, ieri nel tribunale di Frosinone è stata discussa l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm riguardo il procedimento a carico di sei giovani finiti sotto accusa, insieme ad altri minorenni. Numerose le associazioni animaliste che si sono subito opposte alla richiesta di archiviazione.
Le accuse ipotizzate sono di maltrattamento di animali e istigazione a commettere un delitto. I ragazzi coinvolti hanno sempre sostenuto che l’animale fosse già morto.
Il pm ha chiesto, dunque, l’archiviazione, considerato il fatto che l’animale era già morto e, dunque non sussisterebbero i reati contestati. Le associazioni si sono opposte alla richiesta di archiviazione. Il giudice si è riservato.
I difensori dei ragazzi finiti sotto accusa, gli avvocati Filippo Misserville, Daniele Natalia, Giampiero Vellucci, Pietro Polidori, Antonella Sforza e Armando Pagliei avevano fatto leva sulla mancanza di una prova certa dell’esistenza in vita della capretta al momento dei calci e del trasporto sulla carriola. Diverse associazioni hanno chiesto di integrare l’istruttoria ascoltando nuovi testimoni e nominando un perito che dovrebbe valutare se la capretta era ancora viva durante la registrazione del video, nonché analizzare i cellulari sequestrati alla ricerca di ulteriori filmati o chat.
Il giudice si è riservato. «Non possiamo permettere che un atto di tale crudeltà venga archiviato senza un approfondimento giudiziario adeguato. La nostra battaglia non si ferma qui, continueremo a chiedere giustizia per questa capretta e per tutti gli animali vittime di abusi e maltrattamenti - le parole della presidente di “Lndc Animal Protection”, Piera Rosati pronunciate nei mesi scorsi - La vicenda della capretta di Anagni, che aveva suscitato grande indignazione e dolore nell’opinione pubblica, rappresenta un episodio di violenza che non può e non deve essere sottovalutato.
La nostra associazione ribadisce la propria determinazione nel perseguire ogni azione necessaria affinché venga fatta piena luce su quanto accaduto e vengano accertate eventuali responsabilità, anche come segnale di deterrenza verso simili episodi in futuro».
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