Cassino
11.02.2025 - 10:59
L’interno della fabbrica cassinate
Mentre ci si prepara al nuovo blocco produttivo di Stellantis già si vocifera che i cancelli possano restare chiusi ancora a lungo, senza il rientro programmato per il 24 febbraio. Tempi duri per uno stabilimento che non riesce a produrre un solo modello elettrico nonostante l’esistenza di un Maserati Grecale full electric. La mancanza di ordinativi costringe ad azzerare il passaggio sulle linee e a tenere gli operai a casa. Di riflesso l’indotto soffre per la scarsità di commesse e i lavoratori si ritrovano nelle aziende uno o due giorni a settimana, ma solo quando lo stabilimento è aperto. Lunghi periodi di vacanze forzate, dunque, per migliaia di lavoratori e una situazione stipendiale risibile. Su tutto e su tutti aleggia la fine degli ammortizzatori sociali in deroga: senza soluzioni definitive non ci saranno alternative agli esuberi o ai licenziamenti.
«Non si può escludere che la chiusura dello stabilimento - argomenta il segretario provinciale Uilm Gennaro D’Avino - possa prolungarsi almeno fino alla fine del mese di febbraio e oltre. Si prevede una nuova serrata per mancanza di ordini, in particolare per il Grecale full electric della Maserati.
Va detto che i lavoratori Stellantis di Cassino avevano ripreso servizio lo scorso 27 gennaio, dopo uno stop complessivo di quasi due mesi. Ne deriva che i primi due mesi del 2025 conteranno circa 15 giornate di lavoro totali». Ma l’emergenza è ben più vasta. E tocca decine e decine di altre realtà del comparto metalmeccanico. «Ci sono aziende dell’indotto e del sub indotto di secondo livello Stellantis di Cassino che, dal mese di marzo, inizieranno a terminare la solidarietà. E dopo quel genere di contratti non c’è più nulla: non ci sono altri ammortizzatori che possano evitare eventuali licenziamenti. La Uilm, senza l’arrivo di interventi governativi definitivi, immagina che nel 2025 l’indotto e il sub indotto dell’automotive possano far registrare finanche licenziamenti per l’assenza di ammortizzatori o per commesse non ottenute. La situazione è preoccupante e pericolosa - conclude D’Avino - richiede interventi decisi e coordinati per evitare che questa crisi si trasformi in un declino irreversibile per il territorio e la sua comunità».
E mentre resta assordante il silenzio intorno alla vertenza De Vizia in vista dell’incontro del 25 con la Regione Lazio, è previsto per oggi l’incontro tra i segretari generali e il direttore di Federmeccanica. I metalmeccanici, infatti, sono ancora senza contratto. Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm hanno indetto altre otto ore di sciopero per riaprire la trattativa e negoziare le richieste avanzate dai sindacati come quella di aumentare il salario, contrastare la precarietà, ridurre gli orari, estendere i diritti e le tutele a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
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