Spazio satira
Frosinone
08.02.2025 - 13:00
Ieri in tribunale gli ultimi due interrogatori preventivi, ora si attendono le decisioni del gip rispetto alle richieste della procura
Documenti alla mano hanno provato a smontare le accuse. Ultima tranche degli interrogatori preventivi per gli otto indagati, nell’inchiesta per associazione a delinquere e frodi assicurative.
Ieri è stata la volta dei due avvocati non ancora sentiti dal giudice per le indagini preliminari Ida Logoluso alla presenza del pm Samuel Amari. Nei loro confronti come per gli altri due avvocati, per l’ex segretaria dello studio (tre legali lavorano insieme) e il compagno di lei il pm ha chiesto gli arresti domiciliari, mentre per i due fisioterapisti l’obbligo di dimora. Come prevede la nuova legge, il gip, prima di emettere la misura, ha proceduto all’interrogatorio preventivo.
Così, ieri mattina per circa due ore ha risposto il terzo avvocato dello studio. Tutti e tre sono considerati dall’accusa promotori e organizzatori del sodalizio sospettato di aver messo in piedi, contando anche su fisioterapisti, carrozzieri e procacciatori, un sistema per ottenere dalle assicurazioni i rimborsi per incidenti inesistenti o per quelli verificatisi con persone, veicoli, danni a cose e lesioni personali diversi rispetto a quelli denunciati. In alcuni casi l’accusa ha prodotto le risultanze delle scatole nere installate sulle vetture che non avrebbero registrato eventi compatibili. Il legale, assistito dall’avvocato Christian Alviani, ha fornito spiegazioni. Ha portato della documentazione ulteriore rispetto a quella acquisita nelle indagini a supporto della linea difensiva. Ha risposto sui capi d’imputazione contestati e sul rapporto con gli altri indagati.
Nel pomeriggio spazio al quarto legale, assistito dall’avvocato Nicola Ottaviani. In circa tre ore ha ripercorso le accuse che gli vengono mosse punto su punto, contestandole. In modo particolare l’avvocato è chiamato in causa, per gli aspetti relativi alle richieste d’indennizzo per i fermi tecnici delle vetture incidentate.
Era stato sentito per primo mercoledì, il legale che l’accusa descrive quale capo, promotore e organizzatore del sodalizio e che forniva le direttive agli altri. Questi ultimi, secondo la contestazione della procura, oltre a eseguire le direttive avrebbero avuto un certo margine di manovra. Tanto più che la gestione dei sinistri comprendeva le cause in tribunale e i rimborsi per la sostituzione, attraverso due autonoleggi, delle auto incidentate. Per chi indaga, ci sarebbe il ricorso a false procure alle liti, anche all’insaputa degli stessi clienti, per trascinare in tribunale le assicurazioni restie a pagare, come a falsi noleggi a beneficio anche di chi non aveva riparato la vettura o non ne avrebbe avuto diritto. Per implementare gli indennizzi poi ci sarebbe stata la produzione di ricevute fiscali per sedute di fisioterapia che, secondo l’accusa, sarebbero state effettuate da chi non possedeva i necessari titoli abilitativi.
Ora, il gip, terminati gli interrogatori preventivi, dovrà tirare le somme. Da una parte la richiesta di misure - arresti domiciliari per sei e obbligo di dimora per due - e dall’altra le argomentazioni e i documenti rappresentati dagli indagati (difesi anche dagli avvocati Alfonso Amato, Antonio Perlini Giuseppe Spaziani, Claudia Padovani e Gian Marco De Robertis) per contrastare le accuse. La decisione, però, potrebbe richiedere del tempo.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione