Arpino
30.01.2025 - 10:03
Il tribunale di Cassino
Decide di ristrutturare casa e comprare una nuova automobile, chiedendo prestiti per sostenere entrambe le spese. Gli interessi sul denaro preso, però, si rivelano ben più gravosi di quanto pensasse, e in poco tempo si rivelano insostenibili. Quella che sembrava una scelta responsabile e pianificata si è trasformata in un incubo finanziario per un pensionato di Arpino che si è visto costretto a vendere la casa. Grazie all’intervento di Legge3.it, organizzazione fondata da Gianmario Bertollo e Maria Sole Pavan per aiutare privati ed imprenditori ad uscire dal sovraindebitamento, la storia dell’anziano ha avuto un lieto fine: il Tribunale di Cassino ha stralciato circa il 60% del debito.
I fatti
La pensione, per anni agognata e immaginata come un momento di massima serenità, si è rivelata essere un vero incubo per un uomo del frusinate che si è ritrovato sommerso dai debiti. Dopo una lunga carriera nel settore elettrotecnico, segnata da soddisfazioni ma anche sacrifici, l’uomo va finalmente in pensione. Un momento molto atteso, in cui avrebbe voluto vivere serenamente, godere del meritato riposo e concedersi qualche miglioria. Decide, quindi, di ristrutturare casa e comprare una nuova macchina, chiedendo prestiti per sostenere entrambe le spese. Gli interessi si rivelano ben più gravosi. Nel giro di poco tempo si trova davanti a una decisione difficile e dolorosa: vendere la casa che era stata per anni il suo rifugio e simbolo di sicurezza. Nonostante gli sforzi per ottenere un prezzo equo, la vendita si conclude per una somma ben al di sotto del reale valore di mercato. Come se non bastasse, la vendita è stata accompagnata da ulteriori difficoltà legali. Due preliminari di compravendita falliti hanno comportato spese legali e una penale per chiudere il contratto, oltre alla restituzione della caparra. Dopo la vendita della casa, l’uomo si è trasferito un’abitazione in affitto, che però ha comunque comportato diverse spese. In quel periodo, inizia ad avere anche problemi di salute e sviluppa una patologia cronica, che lo costringe a sostenere spese mediche regolari. Mese dopo mese, le rate continuano ad accumularsi. La situazione sembra essere senza via d’uscita, finché non trova il coraggio di chiedere aiuto rivolgendosi a Legge3.it. Dopo aver appurato che avesse i requisiti per usufruire degli strumenti introdotti dalla Legge n. 3 del 2012, nota anche come Legge Salva suicidi, e dal successivo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, il Giudice del Tribunale di Cassino ha concordato lo stralcio di circa il 60% della somma, a fronte di un piano di rientro triennale che prevede il pagamento di rate mensili di circa 470 euro, una cifra realmente sostenibile per l’uomo. «Questa storia, che per fortuna si è conclusa con un lieto fine, pone l’accento su un problema che noi denunciamo da anni: troppe persone non sono in grado di valutare l’impatto dei prestiti sulla loro economia quotidiana – commenta Gianmario Bertollo – I tassi di interesse si trasformano spesso in veri e propri incubi, le rate che sembravano piccole si rivelano eccessive se sommate a bollette, spesa, affitto o mutuo. In Italia c’è una terribile carenza di educazione finanziaria».
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