Spazio satira
Frosinone
28.01.2025 - 12:00
Foto Massimo Scaccia
La manifestazione di ieri mattina per la Giornata della Memoria è stata anche l’occasione per ricordare quanti hanno combattuto per la libertà, spesso sacrificando addirittura la propria vita. Tra i momenti più toccanti, la consegna della medaglia d’onore, concessa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ritirata dal luogotenente C.S. Vincenzo Arpino, in rappresentanza del nonno, Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Italo Morelli. Nato a Lecce dei Marsi, in provincia de L’Aquila, nel 1904 e orfano a soli undici anni a causa del terremoto della Marsica, Morelli dedicò la vita all’Arma dei Carabinieri.
Dopo essersi arruolato nel 1924, frequentò la scuola sottufficiali di Moncalieri, in Piemonte, e partecipò al conflitto mondiale. Arrestato dai nazisti, fu deportato ad Auschwitz, dove rimase detenuto fino alla liberazione del 27 gennaio 1945.
Tornato a casa al termine del conflitto mondiale, denutrito ed in pessime di condizioni di salute, una volta ripresosi ha proseguito la carriera nell’Arma dei carabinieri concludendola con il comando della stazione carabinieri di Sora, incarico ricoperto sino al 30 maggio 1955, data in cui venne collocato in congedo. La sua dedizione all’Arma si è tramandata nelle generazioni successive: sia il nipote Vincenzo Arpino, ora in congedo, sia il pronipote, il tenente Giovanni Arpino, del 199° Corso dell’Accademia Militare di Modena e oggi in servizio al Comando provinciale di Brindisi, hanno seguito le sue orme.
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