Spazio satira
Frosinone
26.01.2025 - 12:00
L’ingresso del tribunale di Frosinone
Bancarotta per sedici milioni di euro, a processo è finito un sessantenne, amministratore delegato di un consorzio con sede nell’area industriale di Frosinone.
L’imputato ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 2 maggio nel tribunale di Frosinone. Il giudice deciderà se ammettere o meno il rito abbreviato con l’integrazione di nuove prove chieste dalla difesa.
La ricostruzione
La vicenda riguarda un consorzio di imprese cooperative che ha esercitato attività per circa otto anni nel Basso Lazio, nelle province di Frosinone, Latina e a Roma, con sede legale nel capoluogo ciociaro, con oltre seicento dipendenti e una dozzina di società affiliate, specializzato in manutenzione di macchinari e pulizie di carattere industriale.
Stando alle accuse, il gruppo di imprese si va a strutturare come costellazione e si aggiudica diversi appalti. La gara di appalto risponde al capogruppo del consorzio che ha una propria autonomia giuridica e patrimoniale e assegna poi subappalti a imprese consorziate. Varie imprese ricevono commesse di subappalti. I lavoratori vengono pagati, ma il problema, stando alle accuse, è che le società non hanno mai pagato una serie di tassazioni, che vanno dall’IVA, alla tassa sui redditi all’impresa, accumulando, così, un saldo di oltre sedici milioni all’erario.
Gli accertamenti
Scattano gli accertamenti della Guardia di Finanza e della Procura che ricostruiscono la rete dell’attività del gruppo di imprese.
Accertamenti da cui è viene fuori che tutte le imprese hanno lo stesso management, quindi stesso manager. Pertanto non vengono imputate le singole imprese, ma il capogruppo del consorzio. Le imprese sono ritenute filtri per non pagare le tasse e non farle pagare al capogruppo. Due le indagini, una per frode fiscale, perché sostanzialmente viene costruito questo filtro di società, e l’altra per bancarotta. L’azienda fallisce. Quindi il reato contestato all’amministratore delegato, che finisce sotto processo per bancarotta fraudolenta documentale (non sono state trovate scritture contabili e registri) e per bancarotta distrattiva perché i sedici milioni non sono stati mai versati.
Venerdì scorso l’udienza nel tribunale di Frosinone. Il sessantenne ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato, previa acquisizione di alcune consulenze tecniche che dimostrerebbero che le società in realtà fossero tutte distinte e che, soprattutto, l’amministratore delegato del consorzio non poteva sapere che le tasse non sarebbero state pagate da società satelliti.
Il gup del tribunale di Frosinone ha aggiornato il processo al 2 maggio per decidere se ammettere il rito abbreviato con l’integrazione di nuove prove chieste dalla difesa. Il sessantenne è assistito dall’avvocato Nicola Ottaviani.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione