Spazio satira
Pontecorvo
31.12.2024 - 19:00
Un appello accorato affinché tutti si facciano carico di una richiesta di aiuto da parte di imprenditori agricoli che sono in difficoltà. È quanto scrivono gli agricoltori che hanno dato vita al “Comitato spontaneo 23 dicembre” in una lettera indirizzata a politici, istituzioni, associazioni di categoria e consorzio. «Siamo imprenditori agricoli abituati a lavorare, a produrre, a rispettare le leggi, a pagare le tasse – spiegano gli agricoltori che hanno dato vita al comitato spontaneo - Abbiamo voluto denunciare lo stato di disagio economico delle aziende costrette a sostenere la maggiore, imprevista, spesa di ruoli irrigui così gravemente maggiorati, peraltro a stagione produttiva conclusa e quando, per fare un esempio, le transazioni di compravendita del foraggio erano state calcolate su un parametro di spesa irrigua di 300 euro per ettaro e non 450. Abbiamo partecipato al tavolo del 27 dicembre convinti che le nostre ragioni avrebbero favorito soluzioni che, però, non sono arrivate.
Chiediamo il ritiro di un atto unilaterale della dirigenza consortile rischioso per la continuità produttiva delle aziende che potrebbero vedersi costrette ad interrompere le attività con gravi ripercussioni sull’economia locale. Abbiamo patito, anche la scorsa estate, dei disservizi ma abbiamo evitato polemiche, consci delle difficoltà della dirigenza commissariale impegnata in un apprezzabile tentativo di rilanciare l’efficienza del consorzio di bonifica Valle del Liri. Dopo ampia consultazione, abbiamo deciso di non ripetere la protesta in occasione della seduta della Consulta dei Sindaci del Cassinate».
Il comitato spontaneo chiede, però, un impegno forte da parte della classe politica e istituzionale. Proprio per questo motivo chiedono alla «politica, alle istituzioni e alle organizzazioni professionali agricole, che hanno il dovere precipuo di rappresentanza della categoria, di prendere nella giusta considerazione le nostre legittime richieste. Rappresentiamo alla politica, alle istituzioni e alle organizzazioni professionali agricole la nostra crescente insoddisfazione, auspicando vogliano intervenire per la revoca degli aumenti dei ruoli e perché predispongano un quadro di stabilità contributiva che consenta alle aziende di programmare con fiducia le prossime stagioni produttive».
Un appello, infine, lo rivolgono anche ai dirigenti del Consorzio, ai sindaci del Comuni territorialmente coinvolti e alla Regione Lazio chiedendo «vicinanza e misure utili a risolvere la criticità attuale, ma anche funzionali alla predisposizione di un assetto che restituisca agli imprenditori la serenità per lavorare nell’interesse generale del territorio e per mantenere attivo il comparto agricolo che da sempre assicura ricchezza, produzione e lavoro».
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