Spazio satira
Il dossier
31.12.2024 - 09:00
Un’iniziativa del Ciociaro club di Windsor in occasione della tournée del Frosinone calcio in Canada e Stati Uniti nel 2018
Hanno combattuto con l’esercito americano in due guerre mondiali, hanno attraversato gli Oceani in cerca di un futuro migliore in Argentina, in Brasile, in Canada, negli Stati Uniti e in Australia. Hanno lavorato nelle miniere di carbone del Belgio, hanno aperto attività economiche nel Regno Unito e in Irlanda, hanno trovato lavoro in Francia e in Germania. E lo fanno ancora: dalla Ciociaria si continua a emigrare.
Sono 58.598 i residenti della provincia di Frosinone iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero. È quanto emerge dall’ultimo rapporto Italiani nel mondo 2024 della fondazione Migrantes.
Gli emigrati all’estero dalla Ciociaria sono di gran lunga più di quelli residenti nel capoluogo, per il 48% donne e per il 29% nati all’estero. Il 45% ha meno di 50 anni e quasi il 20% è nella fascia tra i 35 e i 49 anni. Il 17%, la percentuale più bassa del Lazio, ha tra i 18 e i 34 anni mentre quasi il 35%, il dato più alto del Lazio, ha oltre 65 anni. Tra i primi 25 comuni del Lazio per numero di iscritti all’Aire, Cassino è terza con 3.423, immediatamente seguita da Sora con 3.350 e da Minturno che, con Roma e Latina, rispettivamente prima e seconda, sono tra le top 5.
A scendere Atina è undicesima con 2.232, Veroli sedicesima con 2.055 proprio davanti a Frosinone, diciassettesima, con 2.024. In classifica anche Casalvieri, ventiquattresima, con 1.740.
Per incidenza di iscritti all’Aire sulla popolazione totale, i primi sedici comuni del Lazio sono tutti ciociari come anche i primi 23 su 24. Casalattico è al 168,7%, seguita da Terelle al 156,8%, San Biagio Saracinsico al 151,7%, Picinisco al 125,9% e Acquafondata al 94,2%. Tra i primi cinquanta comuni italiani con meno di 10.000 abitanti ad avere la più alta percentuale di iscritti all’Aire, Casalattico è quarantacinquesimo.
La maggior parte degli abitanti del Lazio iscritti all’Aire è concentrata tra Brasile (19,2%), Argentina (13%), Regno Unito (9,5%), Stati Uniti d’America (7%) e Francia (6,3%). Tra le principali 25 destinazioni oltre a Germania, Svizzera, Canada, Belgio, Australia, Venezuale, Irlanda ci sono Perù, Cile, Paesi Bassi, Sud Africa, Austria, Colombia e Svezia tra i tanti.
A livello nazionale, dal rapporto emerge che «dal 2020 l’Italia conta circa 652.000 residenti in meno. Nello stesso periodo, invece, continua la crescita di chi ha deciso di risiedere fuori dei confini nazionali (+11,8% dal 2020). Oggi la comunità dei cittadini e delle cittadine residenti all’estero è composta da oltre 6.134.000 unità: da tempo, l’unica Italia a crescere continua ad essere soltanto quella che ha scelto l’estero per vivere».
La Sicilia, nel 2024, è la regione con più iscritti Aire (+826.000), seguita da Lombardia (+641.000) e Veneto (+563.000). Il 45,8% degli iscritti all’Aire è di origine meridionale (oltre 2,8 milioni). Ma, negli ultimi anni, il trend è mutato: la composizione, prima spiccatamente meridionale, «si sta modificando a favore di partenze che interessano l’intero territorio nazionale e, di conseguenza, di cittadini che disegnano appartenenze territoriali complesse perché figli di processi migratori plurimi e per i motivi più variegati». Dallo studio al lavoro ai ricongiungimenti familiari.
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