Spazio satira
Alatri
24.12.2024 - 17:00
La notizia che l’antica badia di San Sebastiano sia in vendita ha generato molta attenzione e curiosità. Più di qualcuno, infatti, sta prendendo in maniera riservata delle informazioni riguardanti le condizioni precise alle quali la famiglia irlandese Leslie voglia cedere la sua porzione di badia. Non siamo in presenza di vere e proprie trattative, ma di semplici iniziative per capire in che modo poter fare l’affare, per tutte le parti in causa. Va da sé, infatti, che, al di là della bontà dello storico sito, ci sono tanti aspetti da valutare: la conferma del prezzo (si è parlato di 8,5 milioni di euro, ndc), la necessità di effettuare dei lavori di restauro e di quantificarli con esattezza, tenuto conto che si tratta di un bene vincolato dalle leggi dello Stato, e, soprattutto, il suo utilizzo futuro, poiché nel passato si è parlato di tante possibilità, progetti che poi, al tirar delle somme, sono rimasti delle idee, valide e interessanti ma che non hanno ancora visto la luce. Ci vorrebbe, in sostanza, un piano (oltre ai tanti soldi, ndc) che punti ad una valorizzazione sotto molteplici prospettive e non è, questa, un’operazione facile, immediata.
Anche il sindaco Maurizio Cianfrocca ha fatto la bocca ad un ipotetico acquisto da parte del Comune, ma ha chiaramente fatto intendere che solo tramite una “cordata” pubblica, con la presenza della Regione Lazio, si potrebbe pensare ad un’acquisizione. Poiché di soldi, in cassa, ce ne sono davvero pochi. Siamo quindi davanti a dei sogni, ad una fantarealtà? Difficile dirlo adesso, come difficile poter sapere se si paleserà qualche privato per intavolare una vera contrattazione. Staremo a vedere. Breve storia della badia Fondata nei primi anni del VI secolo, vide la presenza di Benedetto da Norcia nel 528: qui, osservando la “Regula Magistri” che era applicata, il santo trasse ispirazione per codificare la sua regola. Abitata inizialmente da dei monaci, questi ultimi vennero sostituiti dalle monache clarisse dell’ordine di San Damiano nel 1223 e rimanendo nella badia fino al 1442. Dopo questo periodo, la vita religiosa si spense e tutto l’ambiente cambiò radicalmente funzione, divenendo una residenza rustica e cambiando più volte proprietari.
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