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Catalent passa di mano. Lo stabilimento della multinazionale americana acquisito dal colosso farmaceutico danese della Novo Nordisk

Il colosso farmaceutico danese della Novo Nordisk acquisisce l’impianto della multinazionale americana. Un’operazione da 11,5 miliardi di dollari che coinvolge anche altri due siti in Belgio e Usa. Dai vaccini ai farmaci anti obesità

Catalent passa di mano. Lo stabilimento della multinazionale americana acquisito dal colosso farmaceutico danese della Novo Nordisk

L’ingresso dello stabilimento Catalent di Fontana del Ceraso

Un futuro diverso per lo stabilimento Catalent di Anagni e per i suoi 701 addetti. Un cambio di proprietà a guida europea con produzione e obiettivi diversi. Una brusca sterzata sul mercato farmaceutico globale dalle prospettive promettenti ma ancora incerte, tra la speranza di nuove assunzioni e il timore di esuberi.
Il passaggio di mano della grande fabbrica anagnina dalla multinazionale statunitense Catalent Inc. al gruppo del colosso farmaceutico danese Novo Nordisk sta essere per sancito in via definitiva. Questione ormai di ore.

I termini per il pronunciamento dell’autorità antitrust americana sono scaduti senza che alcuna obiezione sia stata mossa; vale dunque il principio del silenzio-assenso. E il 6 dicembre scorso la Commissione europea ha approvato l’acquisizione da parte di Novo Holdings A/S di tre stabilimenti Catalent, quelli di Anagni, Bruxelles e Bloomington, negli Usa. Insomma, la maxi operazione da 11,5 miliardi di dollari è cosa fatta. L’annuncio ufficiale è atteso per domani, quando anche le ultime formalità per il passaggio di consegne saranno completate.
L’accordo per l’acquisizione dei tre siti produttivi è stato annunciato il 5 febbraio scorso e il 29 maggio gli azionisti di Catalent hanno approvato la transazione. Quindi il pronunciamento favorevole delle autorità antitrust competenti e il via libera all’operazione.

Ora lo stabilimento anagnino di Fontana del Ceraso è chiamato a una sorta di metamorfosi, una fase tutta nuova proiettata verso prodotti e mercati diversi. Finora la produzione si è concentrata sui vaccini e sul loro processo di infialamento. Nel 2021, durante la pandemia da Covid, il sito ha recitato un ruolo determinante nella preparazione dei vaccini Pfizer e AstraZeneca producendo, su richiesta dell’Agenzia europea per i medicinali, 85 milioni di dosi in collaborazione con il polo di Monza. Oltre a produrre e confezionare vaccini, nell’impianto Catalent di Anagni era prevista la realizzazione di nuovi bioreattori per la lavorazione dei principi attivi, con un investimento di circa 100 milioni di dollari. Un progetto poi tramontato per le complesse procedure autorizzative italiane che hanno indotto il gruppo americano a dirottarlo in Inghilterra.

Dai vaccini al “Wegovy”, uno dei farmaci più avanzati per il trattamento dell’obesità: questo il cambio di produzione che attende la fabbrica di via Casilina nel nuovo anno. Il farmaco, una versione potenziata di “Ozempic” basato sul principio attivo semaglutide, è stato approvato dalla Fda ed è già disponibile anche in Italia. Si tratta di un’iniezione settimanale che inibisce la fame determinando un calo del peso corporeo. Un settore, quello dei farmaci anti obesità, che registra una domanda in forte aumento e che si stima raggiungerà nei prossimi cinque anni un volume d’affari di oltre cento miliardi di dollari. Un buon viatico per lo stabilimento anagnino e i suoi dipendenti.

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