Spazio satira
Frosinone
07.12.2024 - 16:00
Il consigliere della Lista Mastrangeli Anselmo Pizzutelli
Il consigliere Anselmo Pizzutelli non ha dubbi: la delibera di giunta comunale sulla variante del Bus Rapid Transit è sbagliata. Il percorso dell’autobus è poco chiaro. Ma soprattutto il parere chiesto alle Leganet non doveva esserci perché «non era una loro competenza». A distanza di due giorni è ancora accesa la polemica innescata durante la seduta di mercoledì del question time. Le critiche sono state avanzate dal consigliere della Lista Mastrangeli e rivolte direttamente al vicesindaco e assessore all’ambiente Antonio Scaccia. E riguardano proprio la famosa delibera approvata dalla giunta il 5 agosto scorso. Un documento che ha generato, e continua a generare malumori. Pizzutelli dal canto suo insiste sul fatto di «aver approvato un documento sbagliato».
Ma il nodo da sciogliere si trova in un solo passaggio. Ovvero: «Di dare atto che la perizia di variante in corso d’opera, considerate le previsione del Pums vigente e quindi trattandosi di una variazione del tracciato denominato corridoio della mobilità, dopo l’approvazione in giunta comunale verrà ratificata in una apposita seduta del consiglio comunale». Nella risposta del dirigente Giannotti si legge che «si tratta, in primo luogo, di una deliberazione di indirizzo e non dispositiva, formalizzata subito dopo l’assise comunale nella quale è emersa la volontà del Consiglio, effettuato in seduta aperta anche con la partecipazione dei cittadini, in merito alla necessità di variante al Brt, imponendo al sottoscritto, quale dirigente del settore, la predisposizione della citata deliberazione, in assenza di opportune precisazioni circa l’impatto di tale modifiche sull’atto di programmazione del Pums, ossia della partecipazione o meno dell’approvazione da parte del Consiglio. La questione è stata a tal fine immediatamente inviata per competenza all’espressione di un parere da parte di Leganet, quale consulente in merito al Pums».
Quindi la delibera di indirizzo «assume carattere ultroneo rispetto alla procedura amministrativa da perseguire nel caso di specie, ovvero procedere all’approvazione di una variante di un lavoro già appaltato, attività che rientra nella sfera di competenza del dirigente pro tempore del servizio: la stessa delibera di indirizzo, tra l’altro, esplicita che si tratta di variante – si legge ancora nel documento – l’atto, dunque, da approvare, rientrando in una fase gestionale dell’opera, è quello di una determina dirigenziale e non di una delibera. Dal punto di vista amministrativo si ravvisa il rischio di errore, se non addirittura di illegittimità, come prevede la delibera de quo, che il dirigente approvi una variante che deve essere poi riapprovata dalla giunta e ratificata in un consiglio comunale». Infine, la modifica di una parte del tracciato «non rappresenta una variante del Pums. Ma è coerente con le strategie e le azioni previste e rappresenta il mero sviluppo progettuale di un’azione prevista dal Pums, nella fattispecie il Brt». In sintesi, secondo quanto riportato nella risposta indirizzata a Pizzutelli, la delibera non solo non deve essere ratificata dal consiglio comunale, ma spetta al dirigente, non alla giunta né al consiglio comunale, procedere in coerenza con le indicazioni fornite sulla variazione del percorso in quanto le modifiche non riguardano i due capolinea, non modifica il sistema di trasporto e neanche i nodi interscambio. Ma le delucidazioni continuano a non convincere il consigliere Pizzutelli.
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