Cerca

Cassino

Stellantis, licenziamenti a catena

Ieri l’invio delle lettere anche alle altre ditte di servizi dell’indotto. Davanti allo stabilimento continuano le proteste. D’Avino (Uilm) prefigura la perdita di 400 posti entro il 2024, fino a 1.000 nel 2025. Lunedì tutti nelle aule consiliari

Stellantis, licenziamenti a catena

Un momento dell’incontro di ieri pomeriggio nella sede della Uilm

«Da lunedì cambieremo strategia. Dopo le lettere di licenziamento, metteremo in campo tutto ciò che possa servire a far toccare con mano la situazione». Una posizione granitica, quella del segretario provinciale Uilm, Gennaro D’Avino, a poche ore dall’invio delle temute lettere di licenziamento per gli operai delle aziende dell’indotto Stellantis. Lettere, quelle dei licenziamenti collettivi, che in prima battuta avevano riguardato i lavoratori della De Vizia, a cui purtroppo ora si aggiungono quelli di Trasnova, Logitech e Tecknoservice.

«Cambieremo strategia. Dopo le lettere di licenziamento e 18 giorni di sciopero ora metteremo in campo tutto quello che permetterà al territorio di conoscere le vere difficoltà dei lavoratori. Da lunedì mattina bloccheremo le sale consiliari del territorio, partendo da Piedimonte fino ad arrivare a Cassino. Il territorio e i sindaci devono capire che i padri di famiglia in sciopero meritano rispetto. Insieme alle oltre 100 unità coinvolte faremo quanto possibile affinché ci sia la ripresa produttiva per tutti. Mai metteremo il freno a mano. Ripartiamo dalle sale consiliari: quest’anno le feste natalizie le passeremo insieme ai sindaci».

Proteste senza fine
Ieri mattina, prima di ricevere le temute lettere di licenziamento, gli operai hanno continuato con le proteste. Bloccato per qualche ora il varco merci, con rallentamenti alla produzione, prima di spostarsi al cancello due per continuare a lanciare appelli alle tute rosse in uscita. Tra l’altro quello di ieri era l’ultimo giorno di lavoro: una nuova ondata di blocchi produttivi porterà gli operai Stellantis a varcare i cancelli il 7 gennaio anche se si vociferano ulteriori stop fino al 20. Qualche ora dopo l’annuncio delle lettere di licenziamento collettivo. E i primi drammatici conti: 249 (a livello nazionale), in base a quanto si apprende da fonti sindacali, i lavoratori dell’indotto di Stellantis che rimarranno senza lavoro nell’ambito di tre procedure avviate dall’azienda. Gli affidamenti scadevano il 31 dicembre ma Stellantis ha comunicato che non verranno rinnovati e che procederà con l’internalizzazione delle attività. Analizzando i numeri più da vicino, le procedure riguardano Trasnova (che effettua in appalto la gestione della movimentazione delle auto) con 97 licenziamenti, di cui 1 a Melfi, 28 a Cassino, 54 a Pomigliano e 14 a Mirafiori; Logitech con 101 licenziamenti di cui 46 a Melfi, 5 a Cassino e 50 a Pomigliano; Teknoservice con 51 licenziamenti di cui 36 a Melfi e 15 a Cassino.

«C’è preoccupazione e tanta. Ormai la tensione è sempre più alta. Anzi, c’è disperazione perché durante il periodo delle feste le difficoltà sono maggiori - ha aggiunto D’Avino a margine della riunione di ieri pomeriggio nella sede della Uilm - E c’è una cosa che fa riflettere. Davanti a quei cancelli, dopo 18 giorni, abbiamo visto poco di quello che è oggi il territorio. E mi riferisco alle istituzioni. Dopo la Consulta, infatti, più nulla. Poi la comunicazione di un incontro che si farà il 9 di dicembre, un’audizione. Con l’uscita di Tavares non abbiamo risolto i problemi. C’è bisogno che chi subentrerà prenda a cuore gli stabilimenti italiani e soprattutto quello di Piedimonte». Uno stabilimento, continua D’Avino, che è riuscito a produrre fino a 1.200 auto al giorno, un punto di riferimento per il territorio. «Il 2024 è l’anno dei record in negativo, però, per questo stabilimento sotto ogni aspetto: quello delle ore di cassa, delle fermate produttive, della salute. Da record anche lo sciopero in atto, che non ha eguali in questo territorio» ha aggiunto.

Numeri da brivido
Quasi un mese di stop produttivo, pesante per i lavoratori. Come inimmaginabili sono le previsioni legate alla possibile perdita di ulteriori posti di lavoro. «Se non verranno rinnovati gli appalti e gli ammortizzatori entro il 2024 si arriverà a perdere 400 posti di lavoro. E se parliamo del primo trimestre del 2025, supereremo i 1.000 lavoratori tra Stellantis, indotto e servizi» puntualizza D’Avino. «Martedì saremo al ministero, ci sarà Stellantis, ci saranno le organizzazioni sindacali nazionali e tutti gli attori per discutere una via di uscita che è quella della continuità lavorativa. Un periodo pesante, non ricordo i giorni di lavoro ma solo quelli di stop. Nel 2024 si è lavorato meno del 2023. Il 2025? Non lascia pensare a nulla di buono: sarà peggiore di questo che si sta chiudendo - ha quindi dichiarato Francesco Giangrande, coordinatore regionale Uilm Lazio - Il cambio di marcia deve essere immediato. Da qui l’appello alle famiglie Agnelli ed Elkann affinché non dimentichino quanto questa realtà ha dato loro. E loro non hanno finalizzato la loro parte alla continuità lavorativa su tutto il territorio provinciale e non solo».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione