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Il caso

Chi era Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore”

La sera del 5 settembre del 2010, mentre tornava a casa a bordo della sua Audi A4 Avant, il primo cittadino di Pollica venne colpito da nove proiettili calibro 9

Sindaco Angelo Vassallo

Angelo Vassallo, il sindaco ucciso a Pollica

Sono passati quattordici anni dall’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” nato nel 1953 in Cilento. Per tre mandati consecutivi primo cittadino del piccolo comune di Pollica, era soprannominato così per via dell’impresa ittica che gestiva insieme al fratello. Amava il mare e la legalità: così ne parla chi lo conosceva. La sera del 5 settembre del 2010, l’anno della quarta rielezione come sindaco del suo paese, mentre tornava a casa a bordo della sua Audi A4 Avant Vassallo venne colpito da nove proiettili calibro 9, sette dei quali a segno, sparati da una “baby Tanfoglio”, mai ritrovata. L’efferatezza dell’omicidio sconvolse la comunità locale e suscitò un’ondata di indignazione nazionale.

Fin da subito le indagini della Procura di Salerno, affiancata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, si concentrarono sulla matrice camorristica dell’attentato: le azioni di Vassallo, a tutela dell’ambiente, erano viste infatti come un ostacolo al controllo del porto che avrebbe garantito alla camorra la libertà nei commerci illegali di droga. I funerali di Angelo Vassallo si tennero il 10 settembre ad Acciaroli, dove una folla commossa partecipò alla cerimonia, officiata dal vescovo di Vallo della Lucania. Presenti anche numerosi esponenti della politica e delle istituzioni nazionali, tra cui il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. A riaccendere i riflettori sul caso dell'omicidio del "sindaco pescatore", Le Iene.

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