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«Cassino Plant, modelli da anticipare»

Neppure basteranno a saturare la fabbrica cassinate, ne servono altri: parla il segretario generale Fim Cisl. Sullo sciopero: «Ora chiediamo che le istituzioni rispondano alla piazza e al grido d’allarme lanciato dal settore»

«Cassino Plant, modelli da anticipare»

Lo stabilimento cassinate

Non solo critiche al taglio del fondo dell’automotive, vitale per il settore, ma anche una strategia chiara per il rilancio del Plant cassinate con l’anticipazione dei modelli previsti a partire dal secondo semestre 2025 e l’arrivo di nuovi: in buona sostanza, con il “piano industriale” annunciato la fabbrica laziale non potrà mai raggiungere la saturazione. Serve uno sforzo in più, e in fretta!

Il segretario generale Fim Cisl Ferdinando Uliano sui tagli al fondo destinato all’automotive è netto: «Un fondo insufficiente, che a malapena garantiva gli incentivi nel processo di transizione verso l’elettrico mentre a tema ci sono anche le infrastrutture, la formazione e gli ammortizzatori sociali. Su quest’ultimo punto si sta cercando di intervenire nei confronti del governo perché, tranne Pomigliano e Atessa, tutti gli stabilimenti hanno l’urgenza di dover far fronte a un utilizzo ulteriore di ammortizzatori, quindi bisogna avere risposte. È chiaro che il 14 - data del tavolo convocato al Mimit - rappresenta un’occasione di confronto importante rispetto a questi temi ma rimane centrale il fatto che il presidente del consiglio non può non convocare Stellantis, le aziende dell’indotto e le organizzazioni sindacali per affrontare le problematiche piu incalzanti che ci sono nel settore quando altri presidenti del consiglio lo hanno già fatto come è accaduto negli Usa dove Biden ha chiamato la multinazionale e in Germania con Volkswagen. Quello che affrontiamo è un tema anche europeo e diventa fondamentale che l’interlocuzione sia a massimi livelli».

E il post sciopero? Altre iniziative?
«Adesso dobbiamo cercare di capitalizzare la grande manifestazione fatta, una manifestazione storica con oltre 20.000 partecipanti che ha coinvolto la maggior parte degli appartenenti al settore.
Nel Cassinate c’è stata anche una grande partecipazione dei sindaci, questo vuol dire che il problema nel territorio è particolarmente sentito.
Adesso chiediamo che responsabilmente la politica, le istituzioni e il governo rispondano alla piazza e al grido d’allarme lanciato nel settore auto».

E riguardo al Plant cassinate?
«Su Cassino stiamo verificando la possibilità di anticipare i lanci di Stelvio e di Giulia, diventa fondamentale anche la partenza dell’altro modello calendarizzato per il 2027.
Stiamo ponendo un problema di questo tipo vista la situazione che si è determinata nel 2024: non bastano i modelli di destinazione, diventa fondamentale uno sforzo maggiore sia in termini di anticipazione sia con nuovi modelli perché solo così si possono raggiungere volumi che si avvicinino alla saturazione dello stabilimento». Ancora in fermo produttivo i vari reparti della fabbrica anche oggi e domani, poi si dovrebbe rientrare tutti insieme l’otto novembre, sempre che non arrivino ulteriori sorprese.

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