Spazio satira
Frosinone
21.10.2024 - 20:00
Il presidente di ConfimpreseItalia Guido D’Amico
«Obiettivo Giubileo». Dal presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico, una chiamata alle armi per affrontare le sfide legate all’accoglienza dei milioni di pellegrini attesi a Roma per il Giubileo del 2025 (il Papa aprirà la Porta Santa di San Pietro il prossimo 24 dicembre).
L’appello è rivolto a tutti gli attori, pubblici e privati, coinvolti nella filiera turistica.
D’Amico non nasconde le difficoltà, soprattutto considerando i tempi ormai strettissimi. E sottolinea come il territorio sia forse già oltre il limite per organizzare un’accoglienza adeguata, ma l’obiettivo è chiaro: è necessario uno sforzo da parte di tutti, anche in extremis, perché la provincia di Frosinone si faccia trovare pronta per un evento che rappresenta un’occasione unica di rilancio turistico.
«Siamo in estremo ritardo – sottolinea Guido D’Amico – ma dobbiamo fare qualcosa per dare un’impronta significativa alla nostra accoglienza e alla nostra azione di marketing per il territorio in vista di questo grande evento. Perché il Giubileo porterà a Roma tantissime persone». Con oltre 30 milioni di visitatori previsti, in aggiunta ai già numerosi turisti che visitano la capitale, Roma infatti si troverà di fronte a un’enorme pressione logistica.
«Se sommiamo ai 30 milioni di pellegrini che arriveranno i 50 milioni di turisti che hanno visitato Roma lo scorso anno, arriviamo a un potenziale esorbitante di 80 milioni di persone, che chiaramente Roma da sola non potrà ospitare. Le province di Frosinone e Latina – prosegue D’Amico – devono quindi essere messe nelle condizioni di proporre un’offerta turistica in grado di affiancare Roma».
Oltre alla prossimità geografica con la Capitale, che senza dubbio avvantaggia le due province, D’Amico sottolinea come la Ciociaria in particolare presenti altri due fattori determinanti, che la rendono candidata ideale a rappresentare la prima meta di accesso per i pellegrini.
A pesare in tal senso sono la presenza di Fiuggi, secondo polo del Lazio per capacità delle strutture ricettive, e un importante itinerario turistico legato alle abbazie e ai monasteri. Basti pensare all’abbazia di Casamari, alla Certosa di Trisulti, alla Scala Santa di Veroli. E a Montecassino naturalmente.
«Se si considerano questi elementi – ribadisce D’Amico – è chiaro come la Ciociaria possa veramente essere, dopo Roma, la prima chiave d’ingresso del Giubileo».
L’obiettivo ora, dunque, è creare un tavolo operativo per lavorare concretamente e in modo sinergico. «Non ci servono più convegni, ne abbiamo già fatti troppi – chiosa D’Amico – Ora è il momento di fare».
L’invito, dunque, è rivolto a tutti gli attori interessati affinché uniscano le forze per strutturare una proposta univoca, organizzata e coerente, e che saranno chiamati a lavorare a un progetto comune già nei prossimi giorni.
«È già tardi, lo sappiamo, ma meglio tardi che mai – ribadisce il presidente di ConfimpreseItalia – Siamo perfettamente consci di tutte le difficoltà, ma non facciamo un discorso velleitario. Vogliamo e dobbiamo provare, anche se nei tempi supplementari, a fare un discorso condiviso. In quest’ultimo scorcio l’obiettivo è intercettare quanta più gente possibile tra coloro che saranno presenti al Giubileo, provando a dialogare in maniera univoca con le istituzioni che se ne occupano per portare qualche visitatore in più in Ciociaria. Chiameremo quindi a raccolta i Comuni, gli enti intermedi, la Provincia, tutti i player del territorio, invitando loro a fornire delle idee e a dare un sostegno, per quello che si può». Consapevole delle difficoltà anche economiche che molti Comuni e istituzioni devono affrontare a fine anno, D’Amico sottolinea, infatti, che in questa fase ogni piccolo sforzo conta: «Anche portare soltanto 10, 100 o 1000 persone in più rappresenterebbe un guadagno rispetto a non fare nulla. Siamo tutti consci che è un’impresa difficilissima, ma dobbiamo provarci. L’obiettivo Giubileo è questo – conclude – senza alcuna presunzione o aspirazioni utopistiche, ma con la buona volontà di fare sistema e sempre all’insegna di un turismo sostenibile e di qualità».
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