Spazio satira
Frosinone
14.10.2024 - 09:44
La scuola media “Luigi Pietrobono” di via Puccini a Frosinone
Mercoledì prossimo si potrebbe decidere il destino della scuola media “Pietrobono”. Davanti al giudice dell’esecuzione del tribunale di Frosinone si svolgerà l’udienza di merito nell’ambito della procedura di esecuzione immobiliare, promossa dal fallimento Mancini, con la quale sono stati pignorati immobili appartenenti al Comune di Frosinone tra cui, appunto, la scuola.
Un’udienza importante, poiché, all’esito della stessa, il giudice potrebbe emettere un provvedimento di sgombero dell’immobile con trasloco forzato da parte di alunni e insegnanti. Ad aprile scorso, il giudice ha già respinto l’istanza di sospensione della procedura esecutiva avanzata dal Comune con opposizione di terzo all’esecuzione medesima. Tra l’altro, l’ente di via del Plebiscito ha già fatto sapere di non essere disponibile a pagare un canone di locazione di 9.300 euro mensili per rimanere nell’immobile di via Puccini.
Per accessione, infatti, viene ritenuto che la scuola sia di proprietà dell’intestatario del terreno su cui è costruita e su cui la procedura di espropriazione, nei decenni passati, non è stata completata. Per questo il Comune, in questi giorni, ha attivato la procedura di acquisizione sanante, una procedura espropriativa “eccezionale” che rappresenta, a determinate condizioni, la soluzione legale per l’amministrazione che abbia realizzato un’opera pubblica su un terreno di proprietà privata in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o di dichiarazione della pubblica utilità, per acquisire il bene immobile al proprio patrimonio indisponibile, corrispondendo al proprietario un indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale, nella misura stabilita dalla legge. L’acquisizione, quindi, di un bene utilizzato senza titolo per scopi di interesse pubblico persegue la finalità di regolarizzare le conseguenze di procedure ablatorie illegittime o di comportamenti illeciti della pubblica amministrazione in ambito espropriativo.
Il punto, tuttavia, è abbastanza controverso, dal momento che, di recente, la giurisprudenza di Cassazione ha assunto un orientamento diverso, fissando dei paletti ben precisi, soprattutto dal punto di vista temporale, sui poteri d’azione della pubblica amministrazione. Sotto questo punto di vista, l’ente ritiene che l’area su cui è costruita la scuola risulti, allo stato attuale, irreversibilmente trasformata e adibita ad attività di pubblico interesse, onde ne è oggettivamente impossibile la restituzione, così come parimenti risulterebbe inammissibile ed oltremodo onerosa una riduzione in pristino della stessa. Risultano, quindi, secondo il Comune, preminenti gli interessi pubblici sottesi alla sua definita acquisizione al patrimonio comunale e, inoltre, ci sarebbe l’assenza di un apprezzabile pregiudizio in capo al proprietario catastale, comprovata anche dalla circostanza secondo cui l’unica azione intrapresa in sede giudiziaria ha riguardato il pagamento dell’indennizzo, non essendosi adoperato per la restituzione del bene o per la restituzione nello status quo ante. Allo scopo sono stati messi a disposizione 116.468,37 euro per indennizzare la curatela. Il nuovo scenario avrà qualche rilevanza nella procedura esecutiva? Mercoledì la risposta.
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