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Monte San Giovanni Campano

Aiuti ai poveri. Chiesti 4 anni per l’ex sindaco Angelo Veronesi

Il pubblico ministero propone le condanne a 4 anni per l’ex sindaco Veronesi e a 3 anni e 4 mesi per Nozori. Contestato il peculato per le sovvenzioni a 118 cittadini. Prescritto il reato di violazione delle legge elettorale

comune monte san giovanni campano

Il Comune di Monte San Giovanni Campano

Sussidi agli indigenti, la procura di Frosinone chiede due condanne. Ieri la requisitoria del pubblico ministero Lorenzo Maria Destro che ha sollecitato al tribunale (presidente Antonio Ruscito), la condanna dell’ex sindaco Angelo Veronesi a quattro anni di reclusione e del responsabile dei Servizi sociali, all’epoca dei fatti, Paolo Nozori a tre anni e quattro mesi. La richiesta di condanna è stata avanzata per l’ipotesi di reato di peculato per l’erogazione dei contributi a favore di 118 cittadini sulla scorta delle indagini condotte dalla digos di Frosinone. Secondo l’accusa questi sarebbero stati selezionati «al di fuori delle procedure previste dal regolamento dei servizi socio assistenziali adottato con delibera del consiglio comunale n. 73 del 28.12.99 e dalla delibera giunta comunale n. 160 del 3.10.02 “Direttive in merito a prestazioni sociali agevolate”, in assenza della previa pubblicazione di un avviso pubblico e di un disciplinare di accesso che regolamentasse i requisiti per l’accesso ai contributi, sulla base di richiesta di contributo economico a carattere assistenziale non corredate da alcuna documentazione (relazione dell’assistente sociale prevista dal punto F delle “direttive in merito a prestazioni sociali agevolate” e dichiarazione Isee del richiedente prevista dall’art. 9 regolamento dei servizi socio assistenziali) ed in assenza di effettuazione di istruttoria sulla sussistenza dei requisiti (parere della commissione per l’accesso alle prestazioni sociali... e controllo sulle autocertificazioni dei cittadini....) e conseguente graduatoria, con condotta consistita nel raccogliere le domande, nel compilarle al posto dei cittadini in specie nella parte attestante le motivazioni della richiesta, nel formare le pratiche senza svolgere alcuna istruttoria né stilare alcuna graduatoria e nel disporre al fine con determina il pagamento del contributo economico a carattere assistenziale)».

Nello specifico vengono contestate erogazioni da 300 (la maggior parte) a 600 fino a 850 euro per l’anno 2016. Il pm ha depositato al tribunale la sentenza di condanna della Corte dei conti, confermata anche in appello, a 20.000 euro per Veronesi e Nozori, che nel frattempo è stata impugnata e in quanto tale, però, ha osservato la difesa, non è utilizzabile. La procura ha poi chiesto di applicarsi la prescrizione nei confronti di Veronesi, per violazione del testo unico per le elezioni delle amministrazioni locali per la concessione degli aiuti «per ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale nelle consultazioni amministrative del giugno del 2016» nonché per i due elettori finiti a processo per aver accertato l’offerta dell’aiuto in cambio del voto e, per uno dei due, anche per aver fotografato la scheda elettorale.

Sempre il pubblico ministero ha chiesto poi l’assoluzione per l’assistente sociale Anna Abballe dal reato di peculato. Dopo il pm sono intervenuti gli avvocati Maria Luisa Ambroselli e Federica Nardoni per le parti civili Free Monte e la Ciocia e gli avvocati Filippo Misserville e Emiliano Caperna per gli elettori. All’udienza del 22 ottobre discuteranno gli avvocati Marco Maietta, Marco Moretta e Luigi Tozzi per gli altri imputati. Nella stessa data potrebbe esserci la sentenza.

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