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Il saluto

Il pm Adolfo Coletta saluta la procura dopo 44 anni

Il procuratore reggente va in pensione e ringrazia colleghi, personale degli uffici giudiziari, avvocati e forze dell’ordine. In magistratura dal 1980 passa il testimone al pm Vittorio Misiti in attesa che il Csm nomini il successore di Guerriero

ernesto liguori adolfo coletta

Il procuratore facenti funzioni Adolfo Coletta con il prefetto Ernesto Liguori nel corso della cerimonia di ieri

Una cerimonia breve, sentita e molto partecipata. Ha voluto dare così l’addio alla magistratura il procuratore facente funzioni Adolfo Coletta. Ieri, allo scoccare del sessantottesimo compleanno il magistrato è andato in pensione. Coletta, che lo scorso maggio, aveva preso le redini dell’ufficio giudiziario dal procuratore Antonio Guerriero, a sua volta pensionato, passa il testimone al pm Vittorio Misiti che sarà il nuovo procuratore reggente. Il tutto in attesa che il Consiglio superiore della magistratura completi le procedure per la nomina del nuovo procuratore, posto per il quale si fanno con insistenza i nomi dell’attuale procuratore di Viterbo Paolo Auriemma (con un passato a Frosinone e Cassino) o dell’ex pubblico ministero di Frosinone Tonino Di Bona.

Coletta ha salutato e ringraziato, per la sua ultraquarentennale carriera in magistratura, iniziata il 13 maggio 1980, i colleghi magistrati, il personale della procura, della segreteria e delle cancellerie, gli appartenenti alle forze dell’ordine e gli avvocati. Ha speso parole di elogio per tutti, affermando di aver appreso e migliorato le proprie competenze nel corso della carriera grazie ai contatti con tutti. Coletta continuerà a svolgere le funzioni di magistrato tributario almeno in attesa dei concorsi per il reclutamento del nuovo personale per gli uffici tributari. «Ma la cosa che mi interessa di più adesso - ha detto Coletta - è continuare a collaborare con la comunità in Dialogo di Trivigliano».

Alla cerimonia sono intervenuti i magistrati della procura e del tribunale, l’ex procuratore e attuale procuratore di Latina Giuseppe De Falco, il personale delle cancellerie e dei vari uffici giudiziari, della polizia giudiziaria, i rappresentanti dell’avvocatura con in testa il presidente dell’ordine Vincenzo Galassi, compresi diversi esponenti ormai in pensione. E ancora, tra i tanti, c’erano il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il neo questore Pietro Morelli con il dirigente dell’amministrativa ed ex capo della mobile Carlo Bianchi, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, Gabriele Mattioli e Stefano Boldrini.
Coletta ha ricoperto l’incarico di procuratore reggente già dal 2009 al 2011 prima dell’arrivo di De Falco, quindi dal luglio del 2019 al novembre 2020 prima della nomina di Guerriero e, quindi da maggio a ieri. Nella sua carriera è stato pretore a Biella nei primi anni Ottanta, quindi dal febbraio 1984 pretore e dal 7 dicembre 1988 sostituto procuratore a Frosinone, dove è tornato nel 2008 dopo un’esperienza all’ispettorato generale del ministero della Giustizia. Si è occupato delle principali inchieste a Frosinone, da quella di tangentopoli all’omicidio Morganti, passando da tante inchieste della Direzione distrettuale antimafia in cui è stato applicato.

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