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Anagni

Caso della capra. L’influencer Rizzi a giudizio per diffamazione

Il noto influencer animalista dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 22 ottobre. Organizzata anche una protesta. È accusato di aver mostrato in pubblico la fotografia di uno dei giovani coinvolti nella vicenda della capretta presa a calci

Caso della capra. L’influencer Rizzi  a giudizio  per diffamazione

Con un video sul suo profilo social, il noto influencer animalista Enrico Rizzi, ha annunciato che il 22 ottobre dovrà comparire davanti al giudice del tribunale di Frosinone per rispondere del reato di diffamazione.
La vicenda è legata al caso della capretta seviziata ad Anagni. Caso è finito anche alla ribalta della cronaca nazionale. Proprio l’attivista Rizzi aveva organizzato manifestazioni di protesta ad Anagni e a Fiuggi, facendo nome e cognome del ragazzo di Fiuggi che era finito, insieme ad altri compagni, sotto accusa e portando in piazza anche un’immagine che ritraeva il giovane. Per la mattinata del 22, annuncia sempre Rizzi, si sta organizzando una manifestazione di protesta sotto il tribunale.

«Ricorderete il caso della capretta che durante una festa di compleanno (a fine agosto dello scorso anno in un agriturismo di Anagni, ndr), è stata presa ripetutamente a calci da un gruppo di giovani». Rizzi inizia con queste parole la diretta sul profilo Facebook. «Le immagini della povera capretta presa a calci tra le risate dei ragazzi, hanno fatto il giro del web e scosso tutti voi, in modo particolare le persone che come me hanno a cuore la vita degli animali. Il risultato è stato deprimente e sconvolgente. A distanza di qualche mese abbiamo scoperto che colui che era stato identificato, insieme ad altri giovani, non andrà a processo perché improvvisamente il corpo del reato, ovvero la capretta, è scomparso.

Non si sa che fine abbia fatto e, quindi, secondo la Procura di Frosinone, non si può fare un processo, perché non possono essere stabilite le cause della morte dell’animale (se fosse ancora vivo quando è stato colpito, ndr). Non si possono fare, quindi, accuse ai ragazzi, motivo per cui, invece, il sottoscritto, soltanto perché si è permesso di andare in piazza a fare il suo nome e cognome, a dire che è un vigliacco per quello che ha fatto, ha ricevuto dalla stessa Procura il decreto di citazione a giudizio. Dovrò comparire davanti al tribunale di Frosinone per rispondere del reato di diffamazione, perché, secondo la Procura, a seguito della denuncia della famiglia del ragazzo, io avrei offeso l’onore e il decoro del giovane che ha preso a calci la capretta».

L’influencer annuncia l’organizzazione di una manifestazione di protesta, ringraziando un attivista di Roma per i diritti degli animali: «che ha deciso di promuovere una protesta proprio il 22 ottobre, sotto il tribunale, perché come tantissimi di voi è disgustato dal fatto che il sottoscritto, solo per aver difeso la capretta e fatto nome e cognome della persona che si è comportata in maniera indegna nei confronti di quel povero animale, andrà a processo, diversamente da chi ha usato violenza. Vi invito a partecipare alla protesta, non tanto per esprimere solidarietà per un processo ingiusto, ma per ribadire che tutto questo è vergognoso e inaccettabile».

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