Spazio satira
Alatri
18.09.2024 - 11:14
Il lancio di pietre è avvenuto lo scorso 19 luglio: i sassi finirono sulle case sottostanti
Il 19 luglio scorso lanciarono dei sassi dall’Acropoli sopra le abitazioni sottostanti. A distanza di quasi due mesi e dopo un’intensa attività di indagine, la Polizia locale ha individuato i responsabili: si tratta di tre minorenni che sono stati denunciati alla Procura dei minori.
L’episodio avvenne alle 5.30 dello scorso luglio e, a seguito delle diverse segnalazioni postate sui social-network e su specifica richiesta di accertamenti circa l’accaduto da parte del sindaco Maurizio Cianfrocca, venne avviata un’inchiesta al fine di chiarire la dinamica e ogni eventuale responsabilità dei fatti denunciati.
Il comando di Polizia locale, coordinato dal dottor Nicola Bucciarelli, grazie al decisivo contributo del commissario dottoressa Donatella Cocco, responsabile della Polizia Giudiziaria, e del vice commissario aggiunto dottor Enrico Cataldi, responsabile della gestione del sistema di videosorveglianza comunale, è riuscito ad individuare i responsabili del lancio di sassi.
La Polizia locale, dopo aver convocato presso il comando gli interessati accompagnati dai relativi genitori, ha proceduto a denunciarli alla Procura dei Minori di Roma per il reato di getto pericoloso, di cui all’articolo 674 del Codice Penale.
Il comandante Bucciarelli evidenzia inoltre che “Sono sempre più numerose le segnalazioni che pervengono al comando circa problemi di disturbo della quiete pubblica, piccoli atti vandalici, abbandono di rifiuti su suolo pubblico e, in generale, di mancanza di senso civico riferite a gruppi di minori che frequentano il centro storico soprattutto negli orari notturni. Tale situazione si palesa ogni giorno più critica e, evidentemente, non può essere risolta esclusivamente con i mezzi del controllo e della repressione.
Ciò che appare necessario è un’azione congiunta tra tutti gli attori istituzionali, che si occupano di sicurezza ed educazione, e le famiglie, al fine di promuovere una cultura del rispetto”.
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