Cerca

San Giovanni Incarico

Cane abbandonato sul balcone per una settimana. Interviene l'attivista Enrico Rizzi

A segnalare al noto animalista la condizione dell'animale i vicini di casa. Il bulldog francese è stato riconsegnato alla proprietaria ma non potrà riportarlo nella stessa casa in cui lo aveva lasciato

Cane abbandonato sul balcone per una settimana. Interviene l'attivista Enrico Rizzi

L'attivista per i diritti degli animali, Enrico Rizzi, con il cane recuperato dalla casa abbandonata, prima che venisse decisa la restituzione alla proprietaria

Una casa abbandonata e sul balcone da giorni una povera cagnolina, un bulldog francese, senza cibo né cure. Questa è la situazione che i vicini di casa della proprietaria del cane hanno presentato al noto attivista per i diritti degli animali, Enrico Rizzi, che, raccolte le testimonianze, ha raggiunto San Giovanni Incarico, documentando in video l'intera vicenda e allertando le forze dell'ordine per liberare l'animale. La situazione, però, è presto diventata rocambolesca, visto l'intervento di una parente della proprietaria che, probabilmente allertata dalla presenza di Rizzi e precedendo l'arrivo dei carabinieri, ha frettolosamente portato via il cane. A raccontare l'accaduto a Ciociaria Oggi lo stesso attivista.

«Sono andato subito dai carabinieri per depositare l'istanza di sequestro - spiega Rizzi - ma essendo in quel momento la pattuglia impegnata ci siamo dati appuntamento davanti all'abitazione a distanza di mezz'ora. Nel frattempo è arrivata una parente della proprietaria ha portato via il cane trascinandolo. Questo è stato il motivo per cui sono intervenuto e l'ho slegato per metterlo in sicurezza». Proprio in quel momento l'arrivo dei carabinieri, che, dal momento che il cane non si trovava più nella casa, non hanno potuto constatare la flagranza di reato. Di conseguenza il magistrato non ha potuto acconsentire al sequestro. Il cane, dunque, è stato restituito alla proprietaria, che ha ricevuto una sanzione amministrativa e non potrà riportarlo in quella casa abbandonata.

«Io ho comunque allegato la testimonianza dei vicini di casa, che hanno sfamato l'animale per giorni. Considerando proprio queste testimonianze, probabilmente, i presupposti per il sequestro c'erano. Purtroppo - prosegue l'attivista - il problema di fondo è che i reati che riguardano gli animali vengono sempre sottovalutati. Sono considerati reati di serie C. Siamo stati dunque costretti a restituire il cane alla signora, che comunque non potrà rimetterlo in quella casa. Speriamo che almeno abbia capito la lezione e abbia più cura e attenzione per questa povera cagnolina».

Amareggiato non soltanto per questa specifica vicenda, ma per la mancata tutela degli animali in situazioni simili Rizzi aggiunge: «In Italia purtroppo le pene per chi usa violenza nei confronti degli animali, a partire dall'abbandono, sono molto basse. È da anni che si parla di inasprire le pene, ma ad oggi abbiamo una legge che risale al 2004, quindi a venti anni fa, che non è stata mai modificata. Consistendo in due anni di reclusione il massimo della pena previsto  - spiega - e dunque sotto la soglia minima di punibilità, cioè quattro anni, anche prendendo il massimo della pena non si andrà mai in carcere. In questo caso il reato, purtroppo è ancora più leggero perché parliamo di un reato contravvenzionale, l'abbandono di animale, e la detenzione è incompatibile con la propria natura. Ciò non vuol dire che la proprietaria del cane non avrà nessuna conseguenza - sottolinea - perché comunque è stata denunciata ed è stato aperto un procedimento penale. In base a quello che ho trovato ieri e alle testimonianze raccolte ho formalizzato una denuncia per maltrattamento di animale, che è un po' più pesante rispetto all'abbandono. La speranza, dunque, è che un domani ci sia un processo».

Rizzi racconta inoltre i momenti concitati dell'arrivo della parente della proprietaria, entrata in casa per far uscire il cane, e dei motivi per cui lui stesso, come si vede nei video pubblicati sui canali social, ha preso in braccio l'animale. «Nella mia integrazione di denuncia ho spiegato che la signora che ha preso il cane dalla casa, una parente della proprietaria, ha trascinato l'animale con forza e in tutta fretta - racconta - facendolo anche rotolare per le scale. Purtroppo però anche la visita della veterinaria intervenuta è stata frettolosa. Anche in questo si vede come le istituzioni sottovalutino questo tipo di reati. E questo dispiace perché i cittadini perdono fiducia nei confronti delle autorità, nei confronti di chi dovrebbe vigilare sul rispetto delle leggi».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione