Spazio satira
Ferentino
11.09.2024 - 09:00
La statua di suor Maria Caterina Troiani è stata presa di mira dai vandali
La statua di suor Maria Caterina Troiani a Ferentino è stata nuovamente presa di mira dai vandali o, come affermano alcuni, forse da giovani “annoiati”.
Con un segno di vernice nera, gli ignoti hanno coperto due lettere del cognome della Beata alla base dell’immagine, trasformandolo in un termine particolarmente offensivo. Il danno alla struttura rispetto a quelli provocati in precedenza è tutt’altro che irrimediabile, ma quel che è grave è il gesto, trattasi pur sempre di atto sacrilego. Saranno i tormenti di una società malata o di una gioventù insoddisfatta?
Già in passato in un paio di circostanze la statua della beata Caterina Troiani, che svetta lungo la strada omonima, davanti alla chiesa della Madonna del Buon Consiglio, in pieno centro storico, a pochi passi dall’Acropoli, venne bersagliata di scritte e bestemmie sul basamento, con pennarelli colorati. Poi il tutto venne ripulito accuratamente.
In un’altra occasione la scultura bronzea, che non trova pace, venne addirittura privata di un dito della mano, poi ricostruito minuziosamente dagli esperti.
Chi è suor Troiani
Suor Maria Caterina Troiani è una figura importante per Ferentino, città che ha intitolato alla suora una strada del centro e una scuola presso il convento delle suore francescane missionarie del Cuore Immacolato di Maria, in via Municipio, da lei fondate.
Nata a Giuliano di Roma nel 1813, al secolo Costanza, dimorò a Ferentino per oltre quarant’anni.
Bambina di appena 6 anni, il 18 luglio 1819 rimase vittima di una grave tragedia familiare.
Restò orfana della madre e fu affidata alle cure delle suore maestre del monastero di Santa Chiara della Carità.
Donna forte di Ciociaria lottò per l’emancipazione della donna seguendo il Vangelo, Francesco d’Assisi e donando amorevolmente l’istruzione.
Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 14 aprile del 1985.
Insomma una brutta vicenda che fa riflettere e preoccupa il disagio giovanile sempre più manifesto.
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