Spazio satira
Pontecorvo
14.08.2024 - 17:00
Omicidio di via San Giovanni Battista, la salma del giovane marocchino resta in stand-by. A essere accusato della morte di Mourad El Guerouani, ambulante di 24 anni di origini marocchine, è stato Mehdi El Boukhani, suo connazionale, bracciante nel settore del tabacco di 34 anni.
Nella giornata di lunedì i carabinieri - dopo un’attenta attività d’indagine - hanno sequestrato diversi oggetti utili all’inchiesta, tra cui anche la potenziale arma, cercata persino con un metal detector nei giorni precedenti: potrebbe trattarsi di un coltello da cucina, in base alle ultime indiscrezioni trapelate.
Ma c’è anche chi ha parlato di un oggetto appuntito, simile a un pezzo di vetro. Diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti. Al momento sono in corso delle analisi mirate che possano confermare con assoluta certezza che l’oggetto in questione sia proprio l’arma del delitto. Un’arma che ha provocato in pochissimo tempo la morte del ventiquattrenne ucciso in strada dopo una lite nata per futili motivi: fondamentale anche la valutazione medico-legale della compatibilità della ferita riscontrata all’addome della vittima con la potenziale arma sequestrata 48 ore fa. Potrebbero essere richieste delle ulteriori analisi, tali da rendere necessaria la permanenza in Italia del corpo di Mourad come accaduto - ad esempio - per Yirel Peña Santana, la trentaquattrenne di origini dominicane uccisa con diverse coltellate dopo essere stata picchiata in un appartamento del centro di Cassino. Ma non è tutto: anche dal punto di vista burocratico, l’iter con il consolato è stato avviato ma non concluso. Motivo per il quale, comunque, il ritorno a casa di Mourad - con l’aiuto pure della comunità marocchina di Pontecorvo - non è ancora stato disposto.
Lunedì scorso a eseguire le verifiche che hanno portato a repertare diversi elementi utili alle indagini è stato il personale tecnico del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Frosinone insieme ai militari della Compagnia di Pontecorvo. I militari - all’opera lunedì dalle 9.15 fino alle 17 nell’abitazione di Mehdi El Boukhani, che ha sin da subito respinto le accuse (e che al momento resta in carcere dopo la convalida della misura) - hanno eseguito ispezioni anche nella casa dove i ragazzi si trovavano tutti insieme prima dei fatti.
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