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Pontecorvo

Bufera sulla diocesi. La parrocchia contrattacca

Dopo la bufera sul viaggio in America saltato e sulla mancata ordinazione del diacono, arrivano le denunce. Sotto la lente i veleni social ma anche la lettera anonima diffamatoria contro don Benedetto, Vennitti e il vescovo

Fedeli truffati, salta il viaggio

La parrocchia di Sant’Antonio finita al centro di veleni e polemiche

Bufera sulla diocesi, ora la parrocchia passa al contrattacco. Dopo le polemiche sul saltato viaggio in America (solo per alcuni dei fedeli) e sulla mancata ordinazione del diacono, arrivano le denunce. Sotto la lente i veleni social ma anche la lettera anonima diffamatoria contro don Benedetto, il diacono Vennitti e il vescovo Antonazzo. Parole pesanti che hanno sostanziato le denunce presentate ieri mattina per l’alto tenore diffamatorio. Denunce sia contro ignoti, sia contro coloro che sui social hanno azionato una vera e propria macchina del fango, compreso un rappresentante delle istituzioni - un consigliere comunale - che avrebbe calcato la mano dopo la lettera infamante indirizzata al parroco e al diacono.

Non la prima, sembrerebbe: di simile tenore, infatti, un’altra lettera che a differenza dell’ultima era firmata. I carabinieri della Compagnia di Cassino hanno ora tra le mani un dossier molto corposo, che andrà a sostanziare più piani investigativi. Da una parte, infatti, c’è la questione della truffa ai fedeli, quella legata al viaggio in America organizzato - attraverso la parrocchia - da una agenzia poi svanita nel nulla: una truffa di cui la stessa parrocchia è vittima, pur essendosi impegnata per una questione morale a risarcire in qualche modo i fedeli. Dall’altra la mancata ordinazione del diacono Francesco Vennitti per una messa celebrata senza essere ancora sacerdote: questione per cui, lo ricordiamo, il Dicastero per la Dottrina della Fede lo aveva già “perdonato” senza alcuna censura.

E, in mezzo, la lettera dai contenuti diffamatori. Che tira in ballo pure una clinica che, intanto, ha smentito quanto scritto. Una “concomitanza” di accuse che ha scatenato veleni senza eguali. Così sono scattate le denunce. «Rimango esterrefatto della macchina del fango che si è sollevata nei confronti della parrocchia e della malizia serpeggiante nei vari commenti Facebook. Mi sono rivolto nelle sedi opportune per la difesa legale e spero quanto prima che la verità splenda al più presto» ha commentato ieri don Benedetto.

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