Spazio satira
Ciociaria
12.08.2024 - 19:00
Il settore della ristorazione, degli alberghi e in genere del turismo prevede un incremento delle assunzioni in provincia di Frosinone
Sono 8.600 le assunzioni previste in Ciociaria fino ad ottobre, di cui 2.160 nel mese di agosto. Ma la metà dei profili necessari a coprire il fabbisogno per le aziende di questo mese sono di difficile reperimento.
È quanto emerge dall’ultimo bollettino di Unioncamere-ministero del Lavoro e delle politiche sociali con il sistema informativo Excelsior 2024. Rispetto ad agosto 2023 si registra un incremento di 60 unità, più 2,85% mentre nel trimestre ci sarà un calo delle assunzioni da 8.980 a 8.600 per un meno 4,23%.
Ad agosto le imprese prevedono di assumere 950 addetti nell’industria, di cui 480 nelle costruzioni, 1.210 nei sevizi, di cui 410 nei servizi alle imprese, 330 nei servizi di alloggio, ristorazione e in genere nel turismo e 300 nel commercio. A chiamare saranno soprattutto le piccole imprese, quelle fino a 49 dipendenti che necessitano di 1.630 nuovi profili.
Nel trimestre agosto-ottobre, invece, sono destinati all’industria 3.530 assunti (l’anno prima erano poco meno, 3.450), di cui 1.840 nelle costruzioni (nel 2023 erano 1.990), mentre nei servizi saranno 5.070 con prevalenza nei servizi alle imprese (1.850) in quelli alle persone (1.170) e nel commercio (1.040). Mentre il settore turistico si ferma a 1.010.
Rispetto allo scorso anno le previsioni nel settore dei servizi indicano un decremento da 5.540 a 5.070 per un meno 8,48%. Cresce solo il settore turistico o comunque della ristorazione e degli alloggi che passa da una previsione di 880 assunti a 1.010 per un più 14,77%. Giù, invece, i servizi alle imprese, calati da 2.380 a 1.850 per un meno 22,26%.
Come spesso accade, però, non sempre offerta e domanda si incontrano. Anzi. In linea generale, in Ciociaria, il 49,1% de profili richiesti dalle aziende è di difficile reperimento. Il 28,2% per mancanza di candidati e il 17,3% per preparazione inadeguata. Tanto più che a più di un assunto su due è richiesta un’esperienza nel settore.
La percentuale più alta di profili di difficile reperimento si ha tra operai specializzati e conduttori di impianti e macchine con il 58,8% di cui il 32,4% per mancanza di candidati e il 23,7% per preparazione inadeguata. A seguire con il 52,7% dirigenti, tecnici e professioni con elevata specializzazione. Per un terzo di questi il motivo della difficoltà di ricerca è nella carenza di candidati mentre a un altro 18,2% manca la preparazione richiesta. Con il 49,3% di difficile reperimento seguono le professioni non qualificate. Infine, non è facile reperire il 36% degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi perché nel 20,3% non ci sono candidati e per il 13,1% non hanno la preparazione adatta.
Dando uno sguardo per categorie, tra i dirigenti la percentuale più alta di difficoltà di reperimento si ha con il 68,5% tra i tecnici dei rapporti con i mercati e con il 64,3% tra i tecnici in campo ingegneristico. Nella categoria dirigenti, professioni commerciali e servizi il 49,7% di addetti alle attività di ristorazione non si trova come il 29% degli addetti alle vendite. Passando agli operai specializzati, le difficoltà maggiori si riscontrano per gli addetti alla pittura e alla pulizia degli edifici esterni con il 100% che non si trova, per montatori, riparatori e manutentori di macchine (l’82,9% è di scarso reperimento), per le rifiniture nelle costruzioni (82,7%), per fonditori, calderari, saldatori, lattonieri e montatori di carpenteria metallica (76,1%), per gli addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili (68,8%) e per gli addetti all’assemblaggio di prodotti industriali con il 60,6%.
Tra le professioni non qualificate tocca il 91,5% il personale delle costruzioni e il 57,4% quello delle pulizie. La preparazione inadeguata condiziona in modo particolare l’inserimento di operai per l’assemblaggio di prodotti industriali e di tecnici in campo ingegneristico, entrambi sopra il 50%. La mancanza di candidati con percentuali pari o superiori al 50% spicca tra gli addetti alla pittura e pulizia degli esterni degli edifici (100%), il personale non qualificato nelle costruzioni, gli operai addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili e tra i tecnici dei rapporti con i mercati.
Le difficoltà di reperimento in base al livello d’istruzione condizionano la ricerca dei laureati soprattutto in campo economico (45,5%), in ingegneria civile e in architettura (29,7%). Per l’istruzione tecnologica superiore, di difficile reperimento è il 68,2% tra quanti posseggono il titolo. Tra i diplomati la difficoltà di reperimento pesa per costruzioni ambiente e territorio (71,4%), meccanica, meccatronica e ingegneria (66,9%), elettronica ed elettrotecnica (64,5%) e chimica e biotecnologie (60%). Tra i diplomati con un percorso professionale le difficoltà di reperimento condizionano soprattutto gli indirizzi elettrico (90%), riparazione dei veicoli a motore (70,4%), meccanico (63,9%) e ristorazione (56,1%).
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