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Frosinone

No al Bus Rapid Transit: è ancora protesta

Cittadini, politici e commercianti in via Marittima contro il senso unico

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I consiglieri Anselmo Pizzutelli, Maurizio Scaccia e Giovanni Bortone presenti ieri alla manifestazione

Da un lato c’è la protesta dei cittadini, commercianti, comitati civici ed esponenti politici. Dall’altro il cantiere in partenza che prevede la realizzazione del Bus Rapid Transit a corsia dedicata. E nel mentre decine di automobilisti che continuano a viaggiare contromano, indisturbati e senza nessun tipo di controllo, ignorando il nuovo senso unico istituito da lunedì. Ieri pomeriggio il flash mob per dire no al progetto del Brt, all’angolo tra via Marittima e viale Europa, nel punto dove è stato invertito il senso di marcia. Presenti anche tre dei cinque consiglieri dissidenti: Anselmo Pizzutelli della Lista Mastrangeli, Giovanni Bortone della Lega e Maurizio Scaccia di Forza Italia. C’era anche il comitato civico “Laboratorio Scalo” insieme al presidente Luca Teatini e Aniello Prisco, responsabile cittadino del Movimento Cinque Stelle.

Quel che viene contestato all’amministrazione è soprattutto l’assenza di un percorso definitivo. Ma anche di non aver coinvolto le categorie interessate e il consiglio comunale. «È da un anno e mezzo che porto avanti questa battaglia – ha spiegato Anselmo Pizzutelli – Il cantiere è partito con un progetto che non è quello. Ora siamo in estate, la città si è già svuotata e le scuole sono chiuse. Pensiamo a settembre. Così rischiamo lunghe code e traffico paralizzato. Io sono qui oggi a sostenere la vostra posizione critica su un tema che mi è molto a cuore. Far passare il Brt su corsia preferenziale significava sconvolgere tutta la viabilità della parte bassa di Frosinone. Tutti siamo per una mobilità sostenibile ma prima di tutto deve essere calata sulla realtà urbanistica della città, già complicata di suo».

Poi ha aggiunto: «Noi cinque, parlo anche a nome degli altri due consiglieri Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo), non siamo contro una mobilità sostenibile – ha aggiunto Pizzutelli – Ma a favore, però decisioni di questo tipo devono tenere conto delle esigenze di tutti. Di quello che è il tessuto urbanistico». Il dibattito si è spostato anche sulla questione del cronoprogramma. Sui cartelli posti a inizio cantiere, infatti, sono indicati i giorni complessivi di durata dei lavori ma manca un inizio e una fine.

«Stiamo protestando contro le modalità con cui sono stati gestiti questi progetti – ha aggiunto Luca Teatini – Come comitato non siamo contrari alla sostenibilità ambientale. Il problema è che bisogna condividere e questo non è stato fatto. I progetti non sono stati mai presentati in consiglio comunale. Non siamo contrari al Brt ma come c’è stato raccontato, perché ad oggi ancora non abbiamo visto nulla. Passa in zone poco indicate, creando solo danni a commercianti e cittadini. Parcheggi alternativi non ci sono stati, il trasporto pubblico locale non è stato implementato. Non possiamo esprimerci in modo favorevole a un progetto che non conosciamo e che così stando le cose non lo condividiamo. Il Brt per come c’è stato presentato è un’opera dannosa».

L’incontro al Laboratorio Scalo
Tutte tematiche che sono state trattate anche lunedì sera durante un incontro nella sede del comitato “Laboratorio Scalo”. Ribadita a gran voce la perplessità sulla gestione e pianificazione della nuova viabilità della parte bassa del capoluogo. Ancora oggi non si conosce quale è il percorso del Brt, «non si capisce perché si debbano fare giri assurdi – ha detto il comitato – così contribuendo ancor di più all’inquinamento da gas di scarico che la nostra amministrazione vuole combattere, diminuiscono sempre più i parcheggi senza che preventivamente ne vengano fatti di nuovi, si istituisco isole pedonali in zone commerciali senza sentire cosa ne pensano i commercianti direttamente interessati. Pur di accedere ai finanziamenti del Pnrr, si iniziano opere che poi si rischia di rimuovere come la ciclabile di via Puccini. Quindi soldi impiegati male ai quali si aggiungono quelli serviti per il ripristino alla condizione precedente. Soldi dei contribuenti che potevano essere usati per altri scopi». Insomma le polemiche non si fermano qui. E sulla falsa riga della manifestazione di ieri sono state annunciate anche nuove proteste per il quartiere Scalo. In questo caso stiamo parlando dei lavori per la realizzazione della nuova piazza e dell’apertura della piazzetta davanti alla chiesa della Sacra Famiglia.

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