Spazio satira
Frosinone
09.07.2024 - 18:12
Truffe alle assicurazioni per ottenere gli indennizzi per incidenti stradali: i tre frusinati, Eleonora Testa, Cristiano Rotondo e Christian Maramao, arrestati venerdì scorso e sottoposti alla misura dei domiciliari, hanno risposto alle domande del giudice respingendo le accuse, tra cui l’associazione per delinquere. Il quarto arrestato, nell’operazione della polizia stradale, Sandro Pellegrino, di Roma, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
I legali hanno chiesto, per i loro assistiti, misure alternative a quella dei domiciliari. Si attende la decisione del giudice.
Nei prossimi giorni saranno ascoltati Alfio Pandozzi, di Pico, ed Eros Maretto, di Frosinone, sottoposti all’obbligo di firma, e Daniele Rotondo di Frosinone. Per lui il divieto, per nove mesi, di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche e di impresa. Sono 51, invece, gli indagati.
Gli interrogatori
Associazione a delinquere finalizzata, secondo la prospettazione accusatoria, ai falsi e alle frodi ai danni delle compagnie di assicurazioni per ottenere gli indennizzi per incidenti stradali, in alcuni casi inesistenti, altri effettivamente verificatisi ma con persone, danni materiali e a persone diversi da quelli prospettati, o attraverso artificiose ricostruzioni dei fatti. Le indagini sono state avviate a seguito di un esposto contro lo studio legale che faceva capo all’avvocato Andrea Dini che si è tolto la vita la scorsa estate. Proprio da quella morte hanno trovato impulso gli accertamenti alla base degli arresti di venerdì. Nell’interrogatorio di ieri, i frusinati hanno respinto le accuse. Ha risposto alle domande e spiegato la sua versione Christian Maramao, difeso dagli avvocati Monia Ciotoli e Dario Lolli. Ha spiegato il ruolo che ricopriva, e che la sua presenza all’interno dello studio legale era marginale. Respinge le accuse e il reato contestato di associazione, anche l’avvocato Eleonora Testa. Ha sostenuto di essersi limitata alle indicazioni che riceveva e di non essere a conoscenza del fatto che la certificazione esaminata fosse falsificata. Ha aggiunto di non essere più collaboratrice dell’avvocato Dini da ottobre del 2022 in quanto ha iniziato a seguire dei corsi e a fare dei concorsi per lavorare come insegnante. Attualmente non esercita più la professione. Per la sua difesa si è rivolta all’avvocato Riccardo Masecchia. Anche Cristiano Rotondo non è rimasto in silenzio davanti al giudice, ma ha spiegato la sua versione, chiarendo punto per punto le contestazioni e respingendo le accuse. Ha spiegato il ruolo che svolge da anni, occupandosi di servizi assicurativi, e che la sede del suo studio, è da qualche tempo proprio nell’appartamento dello stesso studio di Dini che aveva affittato alla sua società alcune stanze. Ha sostenuto, quindi, di essere stato tirato in ballo, ma di essere estraneo alle accuse. È difeso dall’avvocato Giuseppe Pizzutelli. Sandro Pellegrino, dipendente di una delle società assicuratrici, difeso dall’avvocato Gianluca Tognozzi, si è avvalso, invece, della facoltà di non rispondere.
Le indagini
L’indagine ha preso avvio nel maggio del 2023 dalla denuncia presentata da un medico di Frosinone. Questi era stato contattato da alcune società di investigazioni, attivate da una compagnia di assicurazioni. Al medico erano stati presentati certificati medici riportanti la carta intestata del suo studio e a sua firma per incidenti stradali. Il medico, però, ha disconosciuto le firme e presentato, a sua volta, una denuncia. Imitato da un collega, anch’egli avvisato dagli investigatori privati, ingaggiati da altre assicurazioni. Uno dei medici contestava la veridicità di 70 certificazioni. L’autorità giudiziaria collegava queste prime informazioni a un esposto anonimo, pervenuto qualche tempo prima, contro l’avvocato Andrea Dini, il professionista frusinate, morto il 18 luglio di un anno fa dopo esser precipitato dalla finestra del suo studio professionale. Dal contenuto dei dispositivi informatici sequestrati al legale, gli investigatori trovavano spunti investigativi ritenuti utili all’inchiesta sulle frodi assicurative. Proprio un anno fa il suicidio dell’avvocato Dini. Per questo fatto, la procura di Frosinone ha aperto un autonomo fascicolo per l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione