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Cassino

Veleni interrati a Nocione: stretta sui tempi

Incontro online su Nocione per definire alcuni aspetti. Dopo i profili tecnici, stilato il cronoprogramma. Manca ancora un’autorizzazione: entro settembre la fine della fase attuale. E a dicembre dell’intero iter

nocione

Il sito di Nocione a Cassino

Veleni interrati a Nocione, stretta sui tempi. Ieri l’attesa riunione online per stabilire l’ultima parte dell’iter da affrontare prima di poter parlare di una vera e propria decontaminazione. Nell’incontro - a cui hanno preso parte i consiglieri Riccardo Consales e Andrea Vizzaccaro insieme ai tecnici del Comune di Cassino e a Regione Lazio, Provincia di Frosinone e Arpa Lazio - si è parlato della verifica degli ultimi parametri acquisiti durante i sondaggi nei punti in cui sono state fatte le verifiche tecniche richieste. Cuore del vertice sono stati, però, i tempi da rispettare per dare una accelerata alla bonifica.

«Manca l’ultima autorizzazione per far partire il progetto di smaltimento definitivo - ha spiegato a margine dell’incontro il consigliere Riccardo Consales, che da sempre si è occupato da vicino della complessa vicenda - Abbiamo verificato e ripercorso tutte le fasi finora affrontate. Di fatto è emerso come sia stato approvato il progetto delineato dai progettisti per togliere il materiale. E ora manca un’ultima autorizzazione, quella della Provincia. Dopodiché avremo l’autorizzazione conclusiva per poter affrontare lo step finale per la rimozione dei rifiuti».

Si tratta di una autorizzazione necessaria, quella a carico della Provincia, visto che si andrà a operare nella falda acquifera: durante gli interventi, in alcuni punti, l’acqua dovrà essere rimossa procedendo spediti verso l’obiettivo. Il Comune punta a chiudere la terza fase, quella attuale, ed entrare nella quarta - quella finale - entro settembre. Mese in cui è in agenda il bando di gara per operare materialmente la rimozione dei rifiuti. Per arrivare dunque allo stop definitivo entro la fine dell’anno.

Questo grazie, come già annunciato, all’utilizzo dei fondi del Pnrr: i due milioni di euro del ministero dell’Ambiente. La riclassificazione del materiale ha permesso di essere più sereni sui tempi: uno dei problemi maggiori per poter operare in modo celere era legato proprio alla difficoltà di trovare un sito che smaltisse quella tipologia “mista” di rifiuto. «Stabilito il percorso, continuiamo ad andare avanti» ha aggiunto Consales. Dopo la verifica degli ultimi aspetti tecnici, si marcia spediti.

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