Anagni
30.06.2024 - 08:46
Un automezzo della ditta “De Vizia” impegnato nel lavaggio delle strade di Anagni
L’aumento della Tari scontenta tutti, cittadini ed imprenditori. L’argomento più gettonato in questi giorni è la nuova tariffa 2024 della tassa sui rifiuti approvata in consiglio comunale dalla maggioranza con i voti contrari di De Luca e Santovincenzo.
La norma è chiara: “Utilizzatori e proprietari di locali e aree scoperte produttrici di rifiuti urbani adibiti a qualsiasi uso, domestico e non, sono tenuti a presentate la denuncia Tari entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è iniziata la detenzione dell’immobile”. Ad Anagni basta aprire gli occhi per accorgersi delle enormi superfici antistanti gli opifici, utilizzate come magazzini all’aperto, per l’esposizione di merci o altro. Da qui la prevedibile impennata degli incassi che avrebbe dovuto abbattere le tariffe della Tari.
Come nel caso di Anagni, l’aumento della tassa sui rifiuti è stato deliberato da molti comuni italiani, con il pretesto delle casse vuote nonostante le agevolazioni del Pnrr e quelle per il Covid; in controtendenza Milano, dove il consiglio comunale non solo ha ridotto la Tari, ma ha approvato una nuova agevolazione per gli under 30. Previsti anche sconti per le famiglie numerose e gli anziani.
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