Spazio satira
L'inchiesta
24.06.2024 - 19:00
La vittima Luca Pulsinelli
Saranno i periti a esaminare l’auto che potrebbe fornire una svolta alle indagini sulla morte del maresciallo Luca Pulsinelli. La vettura, una Fiat Panda, è stata sequestrata dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro. Appartiene a una donna di 54 anni residente a Opi, che è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale proprio per poter effettuare le verifiche tecniche sulla sua utilitaria. Quella maledetta sera del 15 giugno scorso il comandante dei carabinieri forestali di Villetta Barrea, originario di Alvito e residente con la famiglia a San Donato Valcomino, stava tornando a casa a bordo della sua moto. Mentre percorreva la statale 83 “Marsicana”, all’improvviso ha peso il controllo della Suzuki 600 su cui viaggiava, è uscito di strada in una curva ed è finito contro un muro in pietra di un’abitazione dopo aver urtato un cordolo in cemento che in quel tratto costeggia la carreggiata. L’impatto gli è stato fatale e ogni tentativo di rianimarlo da parte dei soccorritori si è rivelato inutile.
In quei terribili istanti, sulla strada viaggiavano anche un gruppo di ciclisti e alcune vetture. Proprio dalle testimonianze raccolte fra i presenti, i carabinieri sarebbero risaliti alla Panda intestata alla donna di Opi. Secondo i testimoni, l’auto avrebbe compiuto una manovra azzardata proprio nel momento in cui sopraggiungeva il maresciallo Pulsinelli. Si tratta di stabilire se tale manovra abbia potuto avere un ruolo nella rovinosa caduta del motociclista. Da qui la perizia disposta sulla Panda dalla Procura della Repubblica di Sulmona, che coordina le indagini. A disposizione dell’autorità giudiziaria anche la Suzuki del maresciallo. Una tragedia che ha segnato duramente l’Arma, i carabinieri forestali, i compaesani di Pulsinelli e le comunità di Pescasseroli e Villetta Barrea dove prestava servizio. Colleghi e amici si sono subito stretti attorno alla moglie e alla figlia del maresciallo, ai suoi familiari. Un cordoglio corale, sincero, straziante, che si è materializzato martedì scorso nell’abbraccio collettivo ai familiari del maresciallo per l’ultimo saluto, con la chiesa di San Simeone Profeta di Alvito che non è riuscita a contenere tutti.
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