Spazio satira
Anagni
23.06.2024 - 13:00
La manifestazione del 2 settembre scorso in piazza ad Anagni
Non si è fatto attendere l’intervento del noto influencer animalista Enrico Rizzi, destinatario nei giorni scorsi di un decreto penale di condanna emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Frosinone su richiesta della Procura della Repubblica. Due le ipotesi di reato contestate a Rizzi: la prima riguarda la diffamazione aggravata nei confronti di uno dei giovani accusati di aver ucciso a calci una capretta durante una festa di compleanno avvenuta ad Anagni; la seconda per aver guidato la manifestazione di protesta del 2 settembre scorso malgrado l’assenza delle autorizzazioni previste. Entrambe le ipotesi di reato erano state dettagliatamente descritte in una denuncia che i genitori del minorenne accusato dalla morte della capretta avevano commissionato all’avvocato Giampiero Vellucci.
Sul suo profilo social, l’influencer Rizzi ha commentato con queste parole la notizia apparsa l’altro ieri, annunciando che è pronto a opporsi: «In queste ore i giornali stanno riportando la notizia che il Tribunale di Frosinone, per la vicenda della povera capretta uccisa a calci, ha emesso nei miei riguardi un decreto penale di condanna, ovvero una multa di 500 euro. Avrei organizzato una manifestazione senza darne preavviso alle autorità ed offeso l’onore dei poveri ragazzi; per questo merito la multa. Se pago subito, non farò alcun processo, se non pago e mi oppongo, si apriranno le porte del tribunale e subirò un normale processo».
Da qui la decisione di Rizzi di andare fino in fondo: «Pur rispettando la decisione del tribunale, con i miei legali ho deciso di oppormi perché non accetto di subire condanne per aver semplicemente dato voce ad un essere vivente indifeso, ucciso nel peggiore dei modi. Pazienza - scrive ancora l’influencer animalista - Questa decisione certamente mi costerà più di 500 euro, ma la mia dignità e la voglia di restituire giustizia a quella povera creatura innocente vale di più. Quindi, processatemi pure». Rizzi conclude con una richiesta ai suoi numerosi follower: «Voi state dalla mia parte?». Alla fine dell’agosto scorso la vicenda finì alla ribalta della cronaca nazionale, l’episodio destò molto scalpore e la dura reazione del mondo animalista culminata con una doppia manifestazione organizzata da Rizzi ad Anagni e a Fiuggi.
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