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La ricorrenza

Settantotto anni di libertà

Ieri mattina le tradizionali celebrazioni per l’anniversario della fondazione della Repubblica. Il prefetto Ernesto Liguori: «Una giornata di unità e condivisione dei valori fondanti della nostra Costituzione»

Settantotto anni di libertà

Settantottesimo anniversario dalla fondazione della Repubblica Italiana. Era il 2 giugno del 1946, quando si tenne il referendum istituzionale con cui gli italiani furono chiamati a scegliere, a seguito della fine della seconda guerra mondiale, tra la monarchia e la forma repubblicana. La maggioranza, a suffragio universale, scelse la seconda. Era la prima volta che in Italia partecipavano anche le donne a una consultazione politica nazionale. Come ogni anno, si è rinnovata la solenne cerimonia in tutto il Paese. A Frosinone, come sempre a Piazza della Libertà, ha avuto inizio alle 10.30, alla presenza del sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, del prefetto Ernesto Liguori, del questore Domenico Condello, dell’onorevole Nicola Ottaviani, del comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Mattioli, del comandante della Guardia di Finanza Cosimo Tripoli, del presidente della Provincia Luca Di Stefano, di vari  assessori e consiglieri e dei sindaci di alcuni paesi della provincia di Frosinone.

Presenti i rappresentanti con i gonfaloni di Guardia di Finanza, Polizia, Aeronautica, Carabinieri, Esercito Italiano e Vigili del Fuoco.  Inizio di cerimonia con gli onori al prefetto di Frosinone Ernesto Liguori e l’alzabandiera. A seguire, la deposizione della corona al monumento dedicato a Nicola Ricciotti e la lettura del tradizionale messaggio del Presidente della Repubblica: «Nel 1946, la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia, che pose le basi per un rinnovato patto sociale che avrebbe trovato compiuta applicazione nella Carta Costituzionale. Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici della lotta di liberazione dal nazifascismo».

Consegna, da parte del prefetto, delle onorificenze dell' Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferite dal presidente Sergio Mattarella in favore di tre cittadini residenti in Ciociaria. L’Ordine al Merito della Repubblica Italiana  è destinato a «ricompensare  benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».

Ad ottenere le onorificenze l’ufficiale Massimiliano De Santis, ispettore della Polizia di Stato (accompagnato dal vicesindaco di Morolo Claudia Deodati e dal questore Domenico Condello), il cavaliere Gilbert Di Muccio, maresciallo capo dell’Arma dei Carabinieri (accompagnato dal sindaco di Cervaro Ennio Marrocco e dal comandante provinciale dei Carabinieri Gabriele Mattioli), e il cavaliere Piermarco Reali, luogotenente C.S. della Guardia di Finanza (impossibilitato a partecipare). A seguire, dispiegamento del drappo tricolore a cura dei Vigili del Fuoco ed esecuzione dell’inno di Mameli a cura della banda comunale “Antonio Romagnoli”. «Questa giornata ha un valore di primo rilievo. Fare memoria della ricorrenza della Festa della Repubblica ci consente, innanzitutto, di ricordare il percorso storico che ha portato all’edificazione della nostra Repubblica e della nostra democrazia - ha detto il prefetto Ernesto Liguori- e di ricordare i principi e i valori costituzionali che sono alla base della Costituzione. Credo che sia molto importante condividere tutto questo insieme a tutte le altre istituzioni, insieme a tutti i cittadini».

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