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La decisione

Andrea Kercanaj, espulso dall’Italia il boss albanese

La questura di Frosinone lo ha messo su un aereo per Tirana dopo l’ok del giudice di pace. È ritenuto figura di spicco della criminalità albanese di Frosinone. Ma la difesa presenterà ricorso al tribunale

polizia

Giro di vita della questura di Frosinone sulla criminalità straniera. Dopo la sparatoria di via Aldo Moro, che la sera del 9 marzo scorso è costata la vita ad un giovane albanese, l’attività di prevenzione e repressione voluta dal questore Domenico Condello ha subito un’accelerazione. E ieri, uno di questi effetti è stata l’espulsione dal territorio di un esponente di punta del gruppo che gravitava su via Bellini, l’albanese Andrea, detto “Sandro”, Kercanaj, 46 anni.

Dopo i servizi ad alto impatto svolti nelle zone più sensibili del capoluogo e il supporto operativo fornito all’Ater di Frosinone, nel recupero degli immobili abusivamente occupati anche da esponenti della criminalità dediti allo spaccio di droga, venerdì il questore di Frosinone e il prefetto Ernesto Liguori, a seguito di un’accurata istruttoria dell’ufficio immigrazione della questura diretto dal primo dirigente Carlo Bianchi, è stato adottato il provvedimento, previsto dal testo unico sull’immigrazione, nei confronti di Kercanaj. Quest’ultimo, da anni residente a Frosinone, è stato accompagnato coattivamente dagli agenti di polizia alla frontiera ed imbarcato su un volo diretto in Albania.

I provvedimenti del questore e del prefetto sono stati convalidati dal giudice di pace di Frosinone, preposto al vaglio di legittimità della misura. È stata valutata dal giudice la posizione amministrativa ritenuta irregolare dello straniero e, soprattutto, i precedenti penali, visto che Kerkanaj, in passato, è stato condannato e ha anche scontato varie condanne, per reati tra cui estorsione, sfruttamento della prostituzione, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio. In questo caso, Kercanaj è stato considerato il capo del gruppo che operava in via Bellini ma anche all’interno del carcere di Frosinone, in quest’ultima circostanza anche grazie alla corruzione di un agente di polizia penitenziaria.

Sempre in carcere, Kercanaj era stato coinvolto nella vicenda che aveva riguardato la sparatoria del 19 settembre 2021. Tre giorni prima, infatti, era tra coloro che furono accusati di aver aggredito il Ras di Abbasc’ Miano Alessio Peluso. Per questo fatto, però, non avendo formalizzato una querela Peluso, Kercanai e gli altri coimputati sono stati prosciolti dal gup del tribunale di Frosinone. Tre giorni dopo l’aggressione, Peluso, sempre in carcere, grazie a una pistola recapitatagli con un drone, ha esploso dei colpi di pistola all’indirizzo di Kercanaj e degli altri del gruppo, senza colpirli direttamente, ferendo leggermente uno di questi.
Kercanaj, che è stato difeso davanti al giudice di pace dagli avvocati Riccardo Masecchia e Daisy Liburdi, ha contestato il provvedimento di espulsione che sarà impugnato davanti al tribunale di Roma. I legali hanno sostenuto che i reati dei quali Kercanaj è accusato ed è stato condannato sono tutti precedenti al 2018. Inoltre, hanno evidenziato che l’albanese ha un figlio a Frosinone con una cittadina comunitaria, ha una moglie incinta e stava tentando di reinserirsi nel tessuto sociale anche in virtù di alcune proposte lavorative ricevute. E che ha ancora dei processi pendenti ai quali ha interesse a presenziare. Nei giorni precedenti al rintraccio, Kercanaj aveva subito una perquisizione domiciliare dall’esito negativo. L’altro giorno, invece, gli agenti lo hanno rintracciato a casa per eseguire l’espulsione.

L’uomo, secondo la questura, sarebbe ancora uno dei leader della criminalità organizzata albanese del capoluogo. Anche se, con riferimento alla sparatoria di via Moro, costata la vita a un altro albanese, il giovane Kasem Kasmi, gli avvocati di Kercanaj chiariscono che il loro assistito non aveva contatti né con gli aggressori né con le persone offese e che non ha nulla a che vedere con la sparatoria. Intanto, Kercanaj, in forza della convalida del giudice di pace, è stato scortato dai poliziotti sul volo delle ore 23, partito venerdì sera dall’aeroporto di Fiumicino e diretto ia Tirana.

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