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L'operazione

Discarica abusiva e sversamento: denunce e sequestri

In un’officina di Anagni i carabinieri forestali scoprono una discarica abusiva di rifiuti speciali. A Paliano i militari e l’Arpa individuano uno sversamento diretto nel fosso da parte di un’azienda che fa calcestruzzo

carabinieri forestali anagni

Lo stabile che ospita il comando dei carabinieri forestali di Anagni che hanno condotto le operazioni

Da Anagni a Paliano, corposi interventi di Arpa Lazio e carabinieri forestali a difesa dell’ambiente e del territorio. Sono già sul tavolo dei magistrati inquirenti i fascicoli relativi ad importanti operazioni effettuate dai carabinieri forestali del comando stazione di Anagni. Nel territorio della città dei papi, l’intervento dei ranger ha interessato un’officina che si occupa prevalentemente della manutenzione di automezzi da lavoro. Parti ed accessori di camion e mezzi speciali formerebbero una sorta di discarica a cielo aperto, con gravi conseguenze soprattutto per suolo e sottosuolo. Il cumulo di rifiuti speciali sarebbe stato scoperto anche grazie al lavoro degli agenti della polizia stradale e della questura, impegnati nell’attività di repressione specifica. La verifica della situazione ambientale sarebbe stata estesa anche al rispetto delle norme urbanistiche ed alla mancata rispondenza con i criteri dettati dalle norme tecniche di attuazione.

Riguardo a quanto accaduto in territorio di Paliano, lo stesso comandante, il maresciallo Ugo Milone, avrebbe coordinato le operazioni effettuate dai militari della forestale in collaborazione con i tecnici di Arpa Lazio Frosinone. Il sequestro effettuato riguarderebbe un vasto piazzale utilizzato da una società che produce e commercializza calcestruzzo. Sarebbe stato accertato che le acque di risulta dall’attività, molto spesso ricche di sostanze che andrebbero smaltite in maniera rigorosa e specifica, finivano invece nel fosso demaniale, affluente del fiume Sacco, regolarmente indicato nelle mappe regionali. Prima dello sversamento, i liquami non avrebbero ricevuto alcun trattamento di depurazione.

Pare che alcuni residenti abbiano da tempo lamentato strani fenomeni, e l’intervento dei carabinieri forestali e di Arpa Lazio sarebbe così la conferma che le istituzioni non sono sorde all’appello ed agli allarme lanciati dai cittadini. Nella zona insistono anche attività interessate dall’utilizzo di materiali prodotti con calcestruzzi speciali e sarà probabilmente verificato l’eventuale collegamento. Gli sversamenti abusivi, specie quando le sostanze si rivelano dannose per la salute, costituiscono un serio pericolo ed è auspicabile che la magistratura assuma provvedimenti esemplari per scongiurare il ripetersi di certe operazioni.

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