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L’amianto è ancora lì. Centrodestra all’attacco

L’opposizione valuta la mozione di sfiducia ad Antonio Mele

rifiuti sora

Il cumulo di scarti edili abbandonato a ridosso dell’ecocentro e transennato

I consiglieri comunali di minoranza del centrodestra valutano se presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell’amministratore unico della società Ambiente e Salute Srl, Antonio Mele. L’ultimo caso riguarda il cumulo di scarti edili abbandonati da qualcuno proprio a ridosso del recinto dell’ecocentro di Santa Rosalia che, nonostante le segnalazioni dei dipendenti della municipalizzata e dei residenti della zona, nessuno provvede a rimuovere. Scarti contenenti anche lastre di cemento-amianto. Da qui l’allarme.

«Ancora una volta sono costretto ad intervenire a tutela dei lavoratori della società Ambiente e Salute Srl - dice il consigliere di Fratelli d’Italia Federico Altobelli - Ci viene segnalata la presenza di rifiuti speciali, potenzialmente pericolosi tanto da essere recintati, nel perimetro adiacente all’ecocentro di Santa Rosalia. È un’altra dimostrazione dell’incuria con cui viene gestita la municipalizzata. L’incapacità di tutelare non solo i residenti ma soprattutto le maestranze, le più esposte ai rischi per la salute, è evidente. La storia recente della società è la storia di un fallimento continuo: dal caso dei lavoratori precari, al buco di bilancio, alla distruzione dell’Infiorata, all’accumulo e smaltimento del frascame, all’accesso agli atti negato solo per prendere tempo e infine allo scempio fuori l’ecocentro con rifiuti di ogni tipo abbandonati e smaltiti poi a metà. Non capisco cosa aspetti il sindaco Luca Di Stefano a prendere atto di questo fallimento e ad agire di conseguenza».

Da qui l’iniziativa del centrodestra consiliare: «Con i colleghi dell’opposizione - dice Altobelli - stiamo valutando seriamente l’opportunità di una mozione per chiedere la sostituzione del presidente. L’azione intrapresa due anni fa è stata sempre a tutela dei lavoratori della società partecipata che vengono utilizzati per le mansioni più disparate, senza un’adeguata preparazione e protezione, anche oltre le attività affidate alla società con la convenzione e mai formalmente autorizzate dal Comune. Per questo ritengo che abbiano tutto il diritto di protestare e noi saremo al loro fianco».

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