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Cassino

Attentati incendiari, nuovo vertice

Si lavora senza sosta per chiudere il cerchio sui tre episodi registrati in meno di 48 ore a Cassino. Ieri mattina un altro confronto in procura

Attentati incendiari, nuovo vertice

Tre attentati incendiari in meno di 48 ore, la pista c’è. Inquirenti al lavoro

Tre attentati incendiari in meno di 48 ore, la pista c’è. Gli inquirenti sono al lavoro per chiudere il cerchio sugli episodi registrati a Cassino, che hanno destato non poco allarme tra i cittadini. Ieri mattina nuovo vertice in procura - il secondo in poche ore - per fare il punto sugli elementi raccolti e sulle attività in corso. Nonostante le bocche restino cucite, una cosa è apparsa chiara: la pista da percorrere per individuare i responsabili dei tre episodi è stata già individuata. E non si esclude che a breve possano esserci importanti novità.

Al momento non è possibile dire ancora se vi sia un collegamento tra i tre casi. Tre episodi che potrebbero avere una matrice comune, sebbene i destinatari non risultino legati da parentela o da interessi comuni. Di certo a unirli è la temporalità e la scelta del “mezzo” con cui lanciare gli avvertimenti: molto potrà essere raccontato anche dalla tipologia di ordigno rudimentale utilizzato, che sarà individuabile grazie all’analisi dei detriti e degli elementi isolati. Elementi in grado di dire anche se vi sia un fil rouge da seguire.

Nonostante siano in corso indagini a tutto campo, le direttrici su cui muoversi legate direttamente o indirettamente al mondo della droga ma anche alla sfera dei prestiti a strozzo, così come a “conti privati” da regolare non appaiono affatto tanto improbabili. Nulla può essere escluso. Ma sulle indagini vige il massimo riserbo.

L’analisi del... crimine
Il boato che ha svegliato l’intera zona di via di Biasio alle 3.15 di giovedì ha annunciato il terzo degli episodi registrati in città: una bomba carta da alcune centinaia di grammi era stata appena fatta esplodere davanti all’ingresso dell’attività “Arcobaleno”, un noto bar-pizzeria.

Una nuvola nera, poi le fiamme e l’arrivo dei vigili del fuoco di Cassino e della squadra di Polizia giudiziaria del Commissariato, già intervenuta nei primi due casi isolati martedì notte nella zona del Colosseo e a ridosso di via XX Settembre e via Grosso, in pieno centro. Senza ombra di dubbio la bomba carta piazzata all’esterno del bar-pizzeria “Arcobaleno” - che resta sottoposto a sequestro - è stata la più imponente: la forza della deflagrazione si è rivelata massiccia. Danni sia all’esterno che all’interno, con un intero quartiere sceso in strada fino all’alba.

Al momento non è ancora possibile escludere né confermare il collegamento con il primo degli episodi registrati nella notte tra lunedì e martedì a pochi passi dal liceo “Carducci” e dal Comune. In quel caso l’esplosione - pure avvertita a diversi metri di distanza - aveva fatto saltare in aria vetri e parti della serranda di un’abitazione privata. Sul posto sempre la squadra di Pg del Commissariato, che ha immediatamente iniziato a raccogliere elementi utili alle indagini. Nella stessa notte, poi, l’altra bomba carta. Posizionata questa volta sotto a un’auto in zona Colosseo.

Giovedì mattina il primo vertice nel Palazzo di giustizia, alla presenza del procuratore capo facente funzioni Alfredo Mattei, del sostituto procuratore Flavio Ricci, del capo della Squadra mobile della Questura di Frosinone Flavio Genovesi e della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Cassino, coordinata dal sostituto commissario Roberto Donatelli. Ieri un nuovo confronto, per fare il punto su quanto raccolto e scoperto. E per coordinare le nuove attività.
Indizi fondamentali, quelli estrapolati dalle telecamere di videorveglianza, che saranno messi a sistema con gli elementi raccolti sul posto e con altri frutto di perquisizioni a carico di eventuali sospettati. Verifiche in corso.

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