Spazio satira
Ferentino
01.05.2024 - 09:00
Un momento durante la cerimonia di ieri pomeriggio FOTO SIMONE DESIATO
Da ieri Antonio Tajani, ministro degli esteri e vicepresidente del consiglio dei ministri, è cittadino onorario di Ferentino. Il noto esponente politico è legato affettivamente alla città e al suo patrono, come ha ribadito più volte nel corso della cerimonia, svoltasi in un’aula consiliare gremita, alla presenza di autorità pubbliche, civili, militari e religiose, tra cui il vescovo Spreafico, il questore, il viceprefetto e gli ufficiali delle forze armate; tra i presenti, oltre a tanti comuni cittadini, c’era anche il sindaco statunitense di Rockford ospite a Ferentino per partecipare ai festeggiamenti patronali.
Un lungo applauso dell'aula ha sottolineato l’approvazione all’unanimità della cittadinanza onoraria a Tajani. Seduto accanto al sindaco Piergianni Fiorletta, il ministro ha ostentato spesso gli occhi lucidi e il nodo alla gola, soprattutto quando si parlava dei suoi genitori. Attenta la premessa del sindaco: «Siamo orgogliosi della cittadinanza onoraria al ministro Tajani, la prima concessa da questa città».
Da par suo Tajani, del quale ha colpito l’emozione, ha evidenziato: «Sono onorato e fiero oggi, io e la mia famiglia siamo legatissimi a questa città. Cercherò di essere più presente». E ancora: «Sono veramente onorato per quanto sta accadendo oggi a Ferentino. Avendo sangue ferentinese, mia madre è di qua, non abbiamo mai dimenticato. Il nostro è un grande attaccamento alla città e alla sua storia. Mia madre me ne ha sempre raccontato l'importanza, la storia, le sue porte; città romana, decorata al valor civile per i bombardamenti: una città martire che ha sempre saputo riprendersi. Una città con una sua propria identità.
Il sindaco ha ricordato Sant’Ambrogio che ha rappresentato la vita, la speranza per questa città durante la prima guerra mondiale. Sant'Ambrogio è l'identità di Ferentino. Questa onorificenza mi impegna anche nei confronti della città dove ci sono le spoglie dei miei genitori, dei miei nonni, c’è un attaccamento viscerale con questa terra. Cercherò di essere un punto di riferimento nel governo, per poter aiutare lo sviluppo, la crescita del territorio, sono a disposizione. Sono sempre stato orgoglioso e non ho mai nascosto di avere sangue di questa terra». Qui è scattato l'applauso dei tanti presenti.
«Caro sindaco - ha proseguito -, l’impegno che assumo con te e il consiglio comunale, è esservi vicino. Cercherò di fare ancora di più per quanto possibile. Scusate se mi commuovo, ma è difficile oggi non essere emozionati», con altro lungo applauso della sala e gli occhi lucidi e il viso chino di Tajani. Ha parlato anche della militanza di suo figlio con il Ferentino calcio e delle maglie amaranto. E non poteva mancare la parentesi delle guerre che sono in atto e l’impegno esercitato come ministro degli esteri: «Bisogna arrivare a un cessate il fuoco. Troppe sono le vittime civili. Non è facile, ma dobbiamo cercare di costruire la pace giorno dopo giorno. Spero che un messaggio di pace arrivi anche da Ferentino per mano di Sant’Ambrogio. Evviva Sant’Ambrogio»: e qui l’applauso è stato ancor più forte e interminabile.
Dopo i saluti e i doni, Tajani si è quindi diretto a piedi nella caffetteria “SorAngelo” per salutare amministratori, cittadini e simpatizzanti di FI.
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