Spazio satira
La cerimonia
26.04.2024 - 09:55
La cerimonia per il 25 aprile che si è svolta ieri mattina in piazza della Libertà FOTO SIMONE DESIATO
Era il 25 aprile del 1945, esattamente settantanove anni fa, quando l’Italia veniva liberata dall’occupazione nazista e dal regime fascista, a coronamento della resistenza italiana al nazifascismo. «La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare»: è la celebre frase che pronunciò Piero Calamandrei davanti agli studenti milanesi nel 1955 nel discorso sulla Costituzione. E proprio su questo principio di libertà e di democrazia si fonda la Festa della liberazione che, come ogni anno, viene celebrata in tutto il Paese il 25 aprile.
A piazzale Vittorio Veneto si sono radunate ieri mattina le autorità, la banda musicale “Antonio Romagnoli”, i bersaglieri e i rappresentanti con i gonfaloni di Aeronautica militare, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia penitenziaria. Presenti il prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il questore Domenico Condello, il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Mattioli, Il comandante della Guardoa di Finanza Cosimo Tripoli, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco Alessandra Rilievi, il sindaco del capoluogo Riccardo Mastrangeli, l’on. Nicola Ottaviani, il consigliere provinciale Andrea Amata, i consiglieri comunali Corrado Renzi e Vincenzo Iacovissi, gli assessori Angelo Retrosi e Maria Rosaria Rotondi, il direttore della casa circondariale di Frosinone Teresa Mascolo, i militari e le forze dell’ordine. Il corteo si è incamminato verso piazza della Libertà, dove si è aperta la cerimonia con l’alzabandiera, gli onori ai caduti e la deposizione della corona al monumento dedicato ai martiri del Risorgimento. Un discorso lungo e articolato quello del sindaco Riccardo Mastrangeli, che ha anche ricordato i tre martiri toscani Giorgio Grassi, Pier Luigi Banchi e Luciano Lavacchini, giustiziati il 6 gennaio del 1944 dal plotone d’esecuzione tedesco al cosiddetto “curvone”.
«Il 25 aprile è una giornata di festa e di riflessione sulla storia di tutti gli italiani, è un’importante cerimonia istituzionale – ha detto il sindaco Riccardo Mastrangeli – Un giorno di pace, di democrazia, di diritti e di eguaglianza, in cui ricordiamo la resistenza dei partigiani cattolici, comunisti, repubblicani, socialisti, azionisti, liberali, ebrei e le forze di liberazione ma, soprattutto, è la data di fondazione della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione. Con la liberazione dal nazismo e dal fascismo settantanove anni fa nasceva una nuova Italia. Resta la necessità di difendere quei valori acquisiti di libertà, di democrazia e di giustizia sociale, quegli stessi valori che sono al centro della nostra Carta costituzionale. Oggi, in questa drammatica stagione di conflitti a noi vicini, ci auguriamo che la pace possa tornare ad essere il cardine della vita di Europa, Medio Oriente e del mondo intero. Io credo che la guerra sia il male assoluto, e che solo la pace possa assicurare un futuro alle prossime generazioni, così come ha reso possibile la ricostruzione e il benessere del nostro Paese. Per questo diciamo convintamente viva la libertà, ovunque, particolarmente dove viene minacciata. La democrazia va sempre, giorno dopo giorno, affermata e realizzata nella vita quotidiana. La Costituzione – ha concluso il sindaco Mastrangeli – è anche, e soprattutto, un’idea di società democratica alla cui base c’è la persona. Ogni persona, con i suoi diritti, ma anche con i suoi doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
A conclusione di cerimonia, esecuzione dei brani patriottici a cura della banda cittadina “Romagnoli”.
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