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Frosinone

Scuola media "Pietrobono". Il Comune tratta per evitare l’asta

Ieri la commissione pubblica istruzione ha esaminato il caso della scuola per l’esproprio mai completato. Per evitare l’asta l’ente studia un compromesso ma chiede in cambio alla curatela del fallimento 150.000 euro di Imu

scuola media pietrobono

La scuola media "Luigi Pietrobono" di Frosinone

Per evitare che la scuola Pietrobono finisca all’asta, ora il Comune pensa a una transazione con la curatela fallimentare.
Ieri mattina, si è svolta una riunione della commissione consiliare alla pubblica istruzione per verificare la situazione all’indomani della pronuncia del tribunale che ha rigettato la richiesta del Comune di sospendere la procedura esecutiva sul terreno sul quale è stata edificata la scuola. Il problema è che la procedura d’esproprio non è stata portata a compimento e il terreno non è mai stato formalmente acquisito al patrimonio dell’ente. Da qui la richiesta della curatela fallimentare di monetizzare il bene con il pagamento di un canone mensile di locazione di 9.300 euro o, nell’ipotesi estrema, con la messa all’asta del bene.

Il rischio è che la curatela possa anche chiedere lo sgombero della proprietà, e quindi della scuola, in quanto occupata senza un valido titolo. «Il Comune sta cercando di portare avanti una transazione per l’acquisizione della scuola - spiega il consigliere comunale Angelo Pizzutelli - Da una parte si va a riconoscere un quantum alla curatela, ma dall’altra si andrà a chiedere il pagamento dell’Imu per gli ultimi anni, valutato sui 150.000 euro».

«Avevamo chiesto la convocazione della commissione per capire se la scuola rischiasse uno sgombero nell’immediato - gli fa eco il consigliere Vincenzo Iacovissi - Mi sembra di aver colto che questa ipotesi sia scongiurata e che il Comune si attiverà perché ciò non avvenga, considerato che siamo in prossimità della fine dell’anno scolastico. Noi abbiamo chiesto di capire lo stato dell’arte. Ci è stato prospettata l’idea di una transazione per acquisire il bene. Allo studio ci sono diverse ipotesi e quella più probabile sembra essere un’acquisizione che vada a sanare la situazione pregressa».

Va aggiunto che il giudice ha affermato che non è possibile procedere né all’usucapione del bene né ad un’acquisizione sanante. Tra le ipotesi al vaglio quella di rivolgersi al tribunale amministrativo regionale.

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