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In Ciociaria crescono i beni sottratti alla criminalità organizzata

I dati dell’Agenzia: 309 gli immobili in gestione. Mentre sono 112 quelli destinati per scopi di pubblica utilità

auricola amaseno

L’Auricola ad Amaseno, uno dei ben confiscati alla criminalità organizzata

Togliere i beni alla criminalità organizzata e destinarli alla collettività per usi sociali. Anche la Ciociaria ha la sua quota. In base ai dai dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in provincia di Frosinone sono 309 gli immobili in gestione e 112 quelli destinati (ovvero trasferiti, per i quali l’iter amministrativo è chiuso) per il loro riutilizzo. Rispetto a settembre 2022 gli immobili in gestione sono aumentati del 9,18%, visto che erano 283, mentre quelli destinati restano sempre 112.

Nell’elenco c’è di tutto. Tra gli immobili destinati, i terreni sono 40 (tra cui 29 agricoli e 5 edificabili), le abitazioni indipendenti 8, gli appartamenti in condominio 16, i negozi e i magazzini 27. Ci sono pure un albergo e un palazzo di pregio, 2 ville, 4 box o garage e altrettante unità a destinazione commerciale o industriale fino ad arrivare a un fabbricato in corso di costruzione. Tra i 309 beni in gestione si contano 164 terreni agricoli, 48 terreni edificabili, 26 abitazioni indipendenti, 14 terreni non definiti, 13 negozi o botteghe, 6 fabbricati in corso di costruzione, 5 appartamenti in condominio e altrettante unità immobiliari non definite, 4 fabbricati industriali, magazzini o depositi, 3 box o garage, 3 laboratori per arti o mestieri e una villa.

In dettaglio ci sono 30 immobili in gestione a Frosinone (di cui 9 tra abitazioni e unità immobiliari e 21 terreni), 55 a Cassino (tutti terreni), 41 a Ferentino (8 abitazioni, 21 terreni, 4 negozi), 34 a Sora (27 terreni, 3 negozi e 2 terreni), 32 a Casalvieri (3 abitazioni, 2 garage e 26 terreni), 28 a Coreno Ausonio (terreni), 22 a Castrocielo (5 negozi, 7 terreni, 2 fabbricati industriali e altrettanti laboratori), 12 a Fiuggi (un albergo, un negozio e otto terreni), 9 a Supino (4 abitazioni e 5 terreni), 8 ad Anagni (6 sono terreni), 7 a Monte San Giovanni Campano (5 terreni), 6 a Piedimonte San Germano (2 terreni e 2 fabbricati commerciali), 6 a Piglio (2 terreni e altrettanti magazzini), 4 ad Alatri (solo terreni), 4 a Boville Ernica (tutti terreni), 2 a Campoli Appennino (uno è un fabbricato in costruzione) e 2 a Patrica (un terreno). Un solo immobile ad Acuto (terreno), Arpino (terreno), Falvaterra (abitazione), Morolo (abitazione), Pastena (terreno), Roccasecca (appartamento) e Torre Cajetani (abitazione).

Le aziende in gestione sono 8 tra altri servizi pubblici; attività immobiliari, noleggio, servizi alle imprese; attività manifatturiere; commercio, riparazione di veicoli, beni personali, casa; costruzioni. Ubicate ad Alatri, Cassino, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Ferentino e Sora (due). Le aziende destinate sono 15 e si trovano ad Anagni (6), Cassino (2), Frosinone, Arce, Castrocielo, Ceccano, Roccasecca e Sora. Gli immobili in confisca non definitiva sono 166, di cui 89 sono terreni agricoli, 45 terreni edificabili, 11 abitazioni indipendenti, 4 negozi o botteghe, 3 box o garage, 2 fabbricati in corso di costruzione e fabbricati industriali, 1 altre unità immobiliari, fabbricati o locali per esercizi sportivi, laboratori per arti e mestieri e ville. A mettere i sigilli sono stati uffici giudiziari sparsi per l’Italia. Soprattutto da Frosinone, ma anche da Napoli, Roma, Palermo e Taranto. I primi immobili oggetto delle procedure poi definite con la confisca sono del 2011 e interessano Pontecorvo.

Gran parti dei beni assegnati vengono destinati a scopi sociali, qualcuno per il soddisfacimento dei creditori, altri a fini istituzionali. A Frosinone c’è il caso di villa e terreno destinati, già dal 2019, per usi governativi ovvero per la realizzazione della futura stazione dei carabinieri dello Scalo. Tra i ben destinati il più famoso è sicuramente l’Auricola ad Amaseno, con tanto di santuario e albergo.

«Anche nella provincia di Frosinone, dove la vicinanza con la camorra risulta determinante sugli assetti criminali locali, le consorterie continuano ad esercitare la propria influenza in numerosi settori dell’economia legale», si legge a proposito della provincia di Frosinone nell’ultima relazione al Parlamento della Dia. «Riciclaggio, affari illeciti nel settore dei rifiuti, dei giochi e delle scommesse, rappresentano altri segmenti criminali tipici in questo territorio - si legge nel documento - Il traffico di stupefacenti, al pari dell’usura e del riciclaggio, continua a rappresentare un’importante fonte di profitti per la criminalità organizzata».

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