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In Ciociaria l’export rallenta

Dopo l’eccezionale crescita delle vendite internazionali del 2022, la provincia di Frosinone registra un -9,4% nel 2023. Nel Lazio i flussi verso i mercati esteri sono in diminuzione del 10% rispetto all’anno precedente

In Ciociaria l’export rallenta

Dopo l’importante crescita dell’export nel 2022, l’anno successivo per l’Italia è stato segnato da un progressivo ridimensionamento dei flussi internazionali. Le vendite oltre confine, infatti, hanno subito un rallentamento dal secondo trimestre del 2023 con una graduale intensificazione del fenomeno. Tra i fattori che hanno determinato tale flessione la riduzione dei prezzi degli input e il calo del livello degli scambi con l’estero, connesso al rallentamento delle principali economie, soprattutto quella tedesca, principale partner commerciale del Paese, oltre all’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, con le connesse difficoltà legate al costo della crisi del Mar Rosso.

La riduzione dell’export risulta particolarmente rilevante per il Lazio, che dopo l’eccezionale sprint del 2022, ha subito una significativa decelerazione delle vendite sui mercati internazionali. Con esportazioni per 28,6 miliardi di euro, infatti, la regione ha segnato nel 2023 un -10,0%, a fronte della crescita record dell’anno precedente, pari al +12,5%. A pesare su tale dinamica il rallentamento in primis del segmento farmaceutico e del settore dell’automotive. A fare il punto la Camera di commercio di Frosinone e Latina, che rileva come in Italia le vendite all’estero del Made in Italy si confermino, comunque, sui livelli record precedenti per oltre 626 miliardi di euro. Diversamente, le importazioni, che si attestano sui 592 miliardi di euro, risultano in flessione, influenzata dal calo dei listini (-10,4%).

Nel panorama regionale tendenzialmente negativo non fanno eccezione i flussi della provincia di Frosinone, che sono contrassegnati dal segno meno, sebbene nell’ultimo quadrimestre dell’anno si sia osservato un lieve miglioramento con un aumento del 4%. Il frusinate mostra infatti una decrescita complessiva del 9,4% (+6,4% la variazione dell’export 2022). Analoga la situazione della provincia di Latina, con un importante rimbalzo alla fine dell’anno (+12,9%), ma che segna per il 2023 un -10,5%, a fronte di un +9,1% del 2022.

Come sottolinea la Camera di commercio, la geografia dei flussi mostra per la Ciociaria un calo delle destinazioni europee, che rappresentano l’80% dell’export locale, con una variazione percentuale del -9,7%. In decisa decrescita le vendite verso il continente americano, con una diminuzione del 14,2%, a fronte del +18,7% precedente. Per quanto riguarda la provincia di Latina la riduzione delle esportazioni è comune a tutte le destinazioni. In particolare, torna in area negativa l’Europa, che acquista l’86% delle merci pontine destinate sui mercati internazionali (-10,1%), e prosegue il calo dei flussi verso l’America, con un’ulteriore variazione tendenziale del -12,4%, che si aggiunge al -15,6% precedente.

«Le difficoltà geopolitiche e il rallentamento dell’economia europea – ha commentato il presidente della Camera di commercio Frosinone e Latina Giovanni Acampora – hanno inevitabilmente inciso sulle dinamiche dei flussi verso l’estero del nostro Paese e in tale contesto la chiusura d’anno positiva per l’area vasta delle province di Latina e Frosinone è un segnale importante – ha aggiunto – ma l’attenzione a tali tendenze deve rimanere alta». Acampora ha dunque sottolineato che promuovere la presenza delle pmi dei territori di Frosinone e Latina sui mercati esteri è tra le priorità della Camera di commercio, che con la sua Azienda Speciale Informare, svolge un’importante azione per favorire l’internazionalizzazione delle imprese locali.

«Tra le principali linee di intervento mi piace ricordare i percorsi di alta formazione dei manager e i seminari di formazione tecnica per gli uffici export – ha detto – la progettazione di piani export personalizzati e l’organizzazione di incoming con buyer stranieri, oltre che la partecipazione alle fiere internazionali. Abbiamo recentemente portato a termine un’azione strategica di promozione delle eccellenze vitivinicole delle due province verso i mercati europei – ha concluso Acampora – e a breve sosterremo la presenza delle nostre imprese negli USA e in Francia».

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