Spazio satira
Cassino
18.04.2024 - 10:00
Ancora un rogo di rifiuti speciali a Nocione, sui veleni sepolti. Ancora un sos lanciato dai volontari dell’Ansmi dopo l’ennesimo grave episodio. «Probabilmente il rogo è divampato nella notte, con le fiamme alimentate per bruciare dei rifiuti che in poco tempo hanno attaccato anche la vegetazione» raccontano i volontari dopo l’intervento.
«Sono decenni che qualche criminale dà fuoco ai rifiuti speciali, scarti della lavorazione edile. Per mesi accumula rifiuti e poi, nella notte, gli dà fuoco. Decine gli interventi dei vigili del fuoco in questi anni. Ma senza soluzione» continuano. Puntando poi il dito contro una situazione di stallo che non sembra destinata a cambiare. «Parliamo di una minaccia sanitaria sottovaluta e che sta mettendo a rischio l’intera popolazione di Cassino» tuono dall’Associazione nazionale della Sanità militare italiana.
Il problema di certo non è nuovo. A settembre scorso un altro incendio nella zona di Nocione, con l’intervento dei vigili del fuoco e degli ambientalisti. E nell’anno precedente ben dieci roghi segnalati. Il rogo sarebbe divampato a pochi metri dai cumuli di rifiuti sanitari.
L’incendio anche in quel caso, a settembre scorso, era stato appiccato in più punti, alcuni dei quali non sono andati a fuoco. Con altri rifiuti speciali pronti per essere smaltiti illecitamente ma risultati intatti. «Bisogna intervenire prima che accada di nuovo» avevano dichiarato dall’Ansmi, a margine di uno degli interventi durato ore, con i vigili del fuoco impegnati a lungo per domare le fiamme. Ma l’azione importante posta in essere sul territorio non è servita come deterrente.
«La prevenzione è basilare per evitare che i cittadini vengano sottoposti a un avvelenamento seriale» hanno rilanciato ancora gli ambientalisti.
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