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Frosinone

Rischio sgombero o pagamento di un affitto. Tutti in campo per la scuola media "Pietrobono"

Domani mattina riunione in Comune per trovare le soluzioni per evitare situazioni di disagio. Il 31 maggio si entrerà nel merito davanti al giudice dell’esecuzione

pietrobono

La scuola media “Luigi Pietrobono” di via Puccini a Frosinone

Un vertice per cercare di venire a capo della questione relativa alla scuola media “Luigi Pietrobono” di via Puccini. A convocarlo, per domani mattina, è stato l’assessore al patrimonio Angelo Retrosi. Al tavolo sono stati invitati a partecipare il sindaco Riccardo Mastrangeli, l’assessore alla pubblica istruzione Valentina Sementilli, l’assessore al bilancio Adriano Piacentini, il dirigente del settore tecnico, ingegnere Benito Caringi, l’avvocato Marina Giannetti, legale dell’ente, e il segretario generale Mauro Andreone.

L’obiettivo è quello di studiare una strategia che porti il Comune ad esporre valide ragioni nell’udienza di merito fissata per il 31 maggio e a pensare anche a come affrontare eventuali immediate richieste da parte della curatela fallimentare proprietaria del terreno su cui sorge la scuola e che potrebbe arrivare a intimare lo sgombero dell’immobile per un’occupazione sine titulo o a richiedere il pagamento di un canone di locazione per il godimento del bene, già stimato in 9.300 euro mensili. Il giudice dell’esecuzione, infatti, lunedì scorso, ha rigettato l’istanza del Comune di sospensione della procedura esecutiva su una serie di beni tra cui rientravano anche il terreno su cui è costruita la scuola e la scuola stessa. Da una perizia di un consulente tecnico, in corso di causa, è emerso che l’area sulla quale è stata costruita la “Pietrobono” era di proprietà di un debitore esecutato.

Con decreto prefettizio del 26 maggio 1970, il Comune di Frosinone era stato autorizzato, ad occupare in via immediata e temporanea per un periodo non superiore a due anni, l’area di sedime per la costruzione dell’edificio scolastico. L’espropriato all’epoca e oggi debitore esecutato, non aveva accettato l’indennità offerta ed aveva adito le vie legali, facendo causa al Comune e in seguito promuovendo esecuzione forzata per la riscossione coattiva dell’indennizzo. Il Tribunale di Frosinone aveva disposto, sulla base di una consulenza tecnica d’ufficio, un indennizzo all’espropriato ed il Comune di Frosinone con verbale di Giunta dell’ 8 marzo 1982 aveva deliberato che la somma da corrispondere fosse di 38.440.880 lire, così come calcolata ed indicata nell’atto di pignoramento immobiliare.

Ad oggi il Comune non ha perfezionato l’iter amministrativo con atto pubblico e, di conseguenza, non è stata eseguita la trascrizione del titolo. Il giudice non ha accolto neanche la tesi del Comune per la quale sarebbe maturata, in ogni caso, l’usucapione dell’immobile. Secondo quanto dichiarato martedì scorso dall’assessore alla pubblica istruzione gli alunni non hanno nulla da temere: «L’anno scolastico si concluderà senza alcun disagio».

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