Spazio satira
Frosinone
09.04.2024 - 12:00
La scuola media "Luigi Pietrobono" di Frosinone
Gli alunni della “Pietrobono” sono a rischio “sfratto”. Il Tribunale di Frosinone, infatti, nella giornata di ieri, ha respinto il ricorso del Comune sulla procedura esecutiva attivata dalla curatela, nel tentativo di soddisfare il maggior numero di creditori, sulla base di un’occupazione senza titolo dell’area su cui sorge la scuola. Nell’ambito di una procedura fallimentare, infatti, è emerso che la superficie sulla quale è stata edificata la scuola non è mai passata di mano al Comune. In pratica, l’atto di esproprio non è mai stato trascritto, con il risultato che la curatela fallimentare dovrà gestire un bene che ora cerca di monetizzare per saldare i creditori.
L’ente di via del Plebiscito, in questa fase procedimentale, aveva chiesto la sospensione come “opposizione di terzo” alla procedura esecutiva. Terzo perché il Comune, nei decenni, non ha mai formalizzato, trascrivendone l’atto di esproprio, l’acquisto del terreno su cui negli anni Settanta è stato realizzato l’istituto scolastico. Il progetto della scuola, infatti, risale alla fine degli anni Sessanta quando, in base a una legge del 1967 “Nuove norme per l’edilizia scolastica e universitaria e piano finanziario dello intervento per il quinquennio 1967-1971” venne dato incarico all’ingegner Felice Campanelli di redigere il progetto. Nel 1969 viene approvato il progetto di costruzione dell’istituto con una previsione di 20 aule.
L’elaborato tecnico viene approvato dal Provveditorato regionale alle opere pubbliche per 300 milioni di lire. Ma la spesa necessaria per il costo complessivo viene valutata in mezzo miliardo di lire. Nel 1970 viene aggiudicato l’appalto per il 1º lotto. Nel 1971 viene licenziata una variante a causa di alcune difficoltà nell’esecuzione dell’opera per la particolare natura del terreno. L’anno dopo viene invece affidato l’incarico per la redazione del secondo stralcio per un ammontare di 100 milioni di lire. Nel 1973 c’è una richiesta di variante al programma di finanziamento.
Tuttavia, nelle procedure qualcosa si intoppa nel momento di procedere alla trascrizione dell’atto di esproprio del terreno. Una “dimenticanza” che rischia di costare cara al Comune. Ora, esaurita questa fase processuale, si andrà nel merito e il Comune cercherà di far valere le proprie ragioni. Intanto, gli scenari che adesso si palesano sono due: o lo sgombero dell’immobile o la stipula di un contratto di locazione, con canone già valutato in 9.300 euro mensili, per continuare a disporre del terreno, e di conseguenza della scuola, sul quale è stata edificata la “Pietrobono”.
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