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La decisione

Omicidio di Willy, due testimoni a giudizio per falsa testimonianza

Il pm decide di mandarli a processo contestando le deposizioni rese al processo in Corte d’assise. Nei guai un ragazzo di Artena e una ragazza di Colleferro

willy

La vittima Willy Monteiro Duarte

Falsa testimonianza al processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. È l’accusa dalla quale dovranno difendersi due giovani, un ragazzo e una ragazza di Artena e Colleferro, davanti al tribunale di Frosinone. Il pubblico ministero Vittorio Misiti, infatti, ha disposto per Aldo Proietti, 33 anni, e Faiza Rouissi, 28, la citazione diretta a giudizio con prima udienza il 18 novembre 2024. I due erano stati sentiti dalla Corte d’assise di Frosinone il 2 dicembre (Proietti) e il 9 settembre (Rouissi) 2021 che doveva giudicare i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (per i quali c’è stata poi anche la condanna in Appello) per l’omicidio del cuoco di Paliano Willy Monteiro Duarte. Invece, per i quattro di Artena accusati dell’omicidio del giovane cuoco di Paliano martedì è prevista l’udienza in Corte di Cassazione (in secondo grado i fratelli Bianchi hanno ottenuto la riduzione dall’ergastolo a 24 anni, mentre a Belleggia e Pincarelli sono stati confermati 23 e 21 anni).

Nei messi scorsi Proietti e Rouissi, assistiti dagli avvocati Nicola Ottaviani e Massimo Guadagno, erano comparsi davanti al giudice per le udienze preliminari Antonello Bracaglia Morante che, però, ha rimesso gli atti al pubblico ministero. Le due testimonianze erano state tormentate. Alla ragazza, a un certo punto il presidente della Corte d’assise, il giudice Francesco Mancini, aveva detto: «È una deposizione al limite del fantastico, dice tutto e il contrario di tutto. Tutto questo non è accettabile». Secondo l’accusa formulata dalla procura il teste «affermava il falso e negava il vero intorno ai fatti sui quali era interrogata, fornendo dichiarazioni contraddittorie e illogiche rispetto sia all’accadimento dei fatti per i quali si procedeva, sia alle deposizioni rese dalla stessa indagata in sede di sommarie informazioni». Le incertezze nella deposizione si riferiscono al punto in cui Gabriele Bianchi avrebbe colpito Willy e anche sul ruolo di Marco Bianchi.

Per quanto riguarda Proietti, l’amico che raccolse da terra Pincarelli e lo riportò ad Artena dopo l’aggressione a Willy, già durante l’esame in aula era stato ammonito dal presidente: «Ricorda una discussione banale ma non vede nessuno, però ricorda di aver preso Pincarelli per il bavero. Ci vuole una logica per essere credibili». A Proietti si contesta che, durante il viaggio di ritorno ad Artena, con Pincarelli non aveva affrontato l’argomento della rissa. A un certo punto il pm lo aveva richiamato: «Interviene per difendere l’amico, perché lei ha a cuore il suo amico, lo prende per terra, lo porta in macchina e non le chiede niente?». Per la procura, si tratta di una dichiarazione «del tutto inverosimile in quanto egli stava conversando con uno dei protagonisti dell’aggressione». Secondo le accuse avrebbe cambiato versione relativamente ai fatti per i quali era stato interrogato.

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