Spazio satira
Frosinone
03.04.2024 - 14:00
L'ospedale di Frosinone
L’acronimo Dea sta per Dipartimento Emergenza e Accettazione. Quello di secondo livello può determinare un salto di qualità non indifferente nell’ambito di un sistema sanitario locale. In provincia di Frosinone se ne parla (e basta) da moltissimi anni. In modo particolare quando ci sono le campagne elettorali, di qualunque livello siano: politiche, regionali, europee, comunali. Ma gli annunci e gli impegni restano tali. Però le polemiche e i confronti al vetriolo continuano a moltiplicarsi in progressione geometrica. D’altronde in un Paese in cui c’è sempre una prossima campagna elettorale all’orizzonte, nessuno si stupisce sul serio. Fatto sta che il riconoscimento di Dea di secondo livello all’ospedale di Frosinone farebbe davvero cambiare passo alla sanità di questo territorio. Per raggiungere traguardi di un tale livello, però, sarebbe fondamentale fare squadra. È il punto di partenza di ogni ragionamento. Perché alla fine le campagne elettorali finiscono. Mentre il riconoscimento di Dea di secondo livello resterebbe.
L’attacco del Pd
Sara Battisti, consigliere regionale del Partito Democratico, dice: «Ciò che sembrava emergere dopo l’approvazione della rete ospedaliera 2024-2026 da parte della Regione Lazio, circa lo spostamento del Dea di secondo livello da Frosinone a Latina, trova, purtroppo, sempre maggiori conferme. Sono diversi gli operatori dello Spaziani che mi segnalano, con grande preoccupazione, la volontà di premiare la provincia di Latina a discapito del nostro ospedale. Non ho nulla contro il miglioramento dei servizi di un altro territorio, ma resto incredula. Le condizioni che avevamo creato nella precedente Amministrazione regionale per il salto di livello delle cure presso lo Spaziani verrebbero così vanificate. Perché il centrodestra continua a penalizzare la provincia di Frosinone? Spero che queste notizie siano immediatamente smentite e che si proceda all’istituzione del Dea di secondo livello anche allo Spaziani, così come avevamo previsto in precedenza. In caso contrario, mi appello alla consigliera Savo, peraltro presidente della commissione Sanità: se questa è la scelta dei vertici regionali, e immaginando che la Savo non possa essere contenta di veder tagliati i servizi ai cittadini ciociari (essendo stata eletta in questo territorio), ci aspettiamo che assuma una posizione di forte contrarietà». Enrico Pittiglio, vicepresidente della Provincia, aggiunge: «Ciò che emerge è un continuo depauperamento dei servizi in un territorio che necessita, invece, di sostanziali investimenti per assunzioni di nuovo personale e innalzamento dei servizi per garantire cure di qualità ai cittadini. Il Dea di secondo livello a Frosinone garantirebbe maggiore qualità del servizio sanitario. In caso contrario, saremmo di fronte ad un passo indietro clamoroso da parte della Regione Lazio. Spero che, come ha fatto la consigliera Battisti, tutti gli eletti del territorio facciano fronte comune per evitare che Frosinone perda il Dea di secondo livello. Il segretario della federazione provinciale del Pd Luca Fantini e Paolo Renzi (responsabile del settore sanità dei Democrat) rilevano: «Restiamo basiti dalla notizia relativa all’eventuale attivazione a Latina, e non più allo Spaziani di Frosinone, del Dea di secondo livello. Come dichiarato dalla consigliera Battisti, auspichiamo una smentita immediata di questa notizia. Tagliare ulteriormente sulla sanità a Frosinone non è accettabile».
La risposta di Fratelli d’Italia
Alessia Savo, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione sanità, replica: «Produrre ingiustificato e demagogico allarmismo, gridando al taglio di qualcosa che non è mai esistito perché in oltre dieci anni di governo Pd alla guida della Regione Lazio è stato unicamente oggetto di proclami e roboanti dichiarazioni urbi et orbi, è prima di tutto fare cattiva informazione». Aggiunge: «L’Amministrazione Rocca (che a questo punto è bene ricordarlo, è in carica da un solo anno) ha già varato una nuova rete ospedaliera che aumenta a 3 il numero dei posti letto ogni mille abitanti e che potenzia l’offerta specialistica dell’ospedale Fabrizio Spaziani attivando anche la chirurgia vascolare, la chirurgiamaxillo-facciale, la radiologia interventistica e la gastroenterologia, mentre è in corso l’identificazione di un ulteriore fabbisogno per l’assistenza di prossimità con 10 posti letto per acuti e 10 posti letto post-acuti, assicurando i servizi in risposta all’emergenza. Così come l’attivazione a Latina della cardiochirurgia è una scelta che dipende dal rapporto tra il numero di abitanti e sicurezza ed efficacia delle cure. Perché allora, se il Dea di secondo livello non è mai stato previsto e realizzato a Frosinone in oltre un decennio di governo Pd, oggi si cavalcano preoccupazioni che non hanno ragione di esistere? Bisognerebbe riservare un plauso per gli oltre 22.000 posti letto nel Lazio dell’attuale programmazione, che non sono mai stati raggiunti prima. E alla risposta concreta all’esigenza di governare la nostra società in un’ottica non più romanocentrica. Sulla salute noi non facciamo derby, ma rete».
Daniele Maura, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, dichiara: «A Frosinone è iniziata la campagna elettorale e lo si capisce dagli attacchi del Pd in direzione del presidente Rocca, lanciando allarmismi immotivati, oltre che infondati, su fantomatici servizi sanitari tagliati o soppressi. I cittadini di Frosinone non si lasceranno incantare dalla propaganda di una sinistra che per dieci anni, al governo della nostra regione, è stata brava soltanto con le parole e la demagogia».
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