Spazio satira
Lo studio
26.02.2024 - 18:00
Misure alternative alla detenzione, nell'anno 2022 in provincia di Frosinone 95 persone hanno beneficiato della detenzione domiciliare e 97 dell'affidamento in prova al servizio sociale. Altre 12 persone sono state in semilibertà. Sono i numeri della relazione del ministero della Giustizia "Adulti in area penale esterna in misura alternativa alla detenzione". I dati, aggiornati a novembre 2023, si riferiscono all'anno 2022. Le misure alternative alla detenzione, introdotte nel 1975, sono l'affidamento in prova al servizio sociale, la detenzione domiciliare e la semilibertà.
«La competenza a decidere sulla loro concessione è affidata al Tribunale di sorveglianza - si legge nel dossier - Le misure alternative alla detenzione mantengono il condannato nella comunità ed implicano una certa restrizione della sua libertà attraverso l'imposizione di condizioni e/o obblighi, contenuti nel programma di trattamento, definito possibilmente d'intesa fra il condannato e l'Ufficio di esecuzione penale esterna che lo ha preso in carico».
Nel 2022, in Ciociaria, hanno usufruito dell'affidamento in prova al servizio sociale 97 adulti, di cui 89 maschi e 8 femmine. A Latina sono stati 103, di cui 96 uomini e 7 donne, mentre a Viterbo (dove l'Ufficio di esecuzione penale esterna è Viterbo-Rieti) sono stati 126 (115 e 11). A Roma la quasi totalità degli affidamenti del Lazio con 955 persone, suddivise tra 841 uomini e 114 donne. In Italia raggiunta quota 23.647, di cui 21.551 uomini e 2.096 donne. I numeri più alti a Milano con 2.427, Napoli con 1.126 e Roma con 955.
L'affidamento in prova «è considerata la misura alternativa alla detenzione per eccellenza - è scritto nel dossier - in quanto si svolge totalmente nel territorio, mirando ad evitare al massimo i danni derivanti dal contatto con l'ambiente penitenziario e dalla condizione di privazione della libertà. L'applicazione dell'affidamento da un lato fa venir meno ogni rapporto del condannato con l'istituzione carceraria e dall'altro comporta l'instaurarsi di una relazione di tipo collaborativo con l'ufficio di esecuzione penale esterna».
Hanno, invece, usufruito della detenzione domiciliare 95 persone della provincia di Frosinone. Anche in questo caso per la stragrande maggioranza uomini, 82, visto che le femmine sono 13. Più alto il dato di Latina con 144, di cui 123 uomini e 21 donne. Viterbo è a 88 (83 e 5). L'ufficio di Roma pesa per 598 su un totale di 925 a livello regionale. Per ogni dona, 105, ci sono 5 uomini, 493. A livello nazionale, nel 2022, 11.181 persone (9.994 uomini e 1.187 donne) hanno usufruito della detenzione domiciliare. Gli uffici che ne contano di più sono Napoli con 1.323, Torino con 675, Roma con 598, Milano con 413 e Palermo con 389.
«La misura - evidenzia lo studio - consiste nell'esecuzione della pena nella propria abitazione o in altro luogo di privata dimora, in luogo pubblico di cura, assistenza e accoglienza e, solo in caso di donne incinta o madri di prole di età inferiore ad anni dieci con lei convivente, di case famiglia protette».
A fine 2022, Frosinone aveva due persone in semilibertà contro le 39 di Roma (il Lazio è a 41). Napoli con 132 e Torino 65 sono al top in Italia. La semilibertà consente un reinserimento nell'ambiente libero parziale. In carcere, invece, al 31 gennaio 2024, risultavano detenuti a Frosinone in 560, a fronte di una capienza di 513, di cui 212 stranieri, a Cassino 203 (su 203), di cui 69 stranieri e a Paliano 54 (su 156) con 3 stranieri e altrettante donne.
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