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La vicenda

La lite e poi le botte a una trans. Trentaseienne a giudizio

La vittima è stata assolta per legittima difesa. Il frusinate aveva sostenuto di essere stato rapinato da ignoti per coprire la zuffa dopo un rapporto sessuale

tribunale polizia

Il tribunale di Frosinone

Dalla lite alle botte, un rinvio a giudizio per lesioni e un'assoluzione. È quanto deciso nell'udienza preliminare di ieri nel tribunale di Frosinone per la vicenda che ha visto protagonisti, una sera del mese di maggio del 2022, un trentaseienne di Frosinone e una transessuale dell'Ecuador di quarantaquattro anni. Tra i due è nata una discussione scaturita, sembrerebbe, per la mancanza di denaro richiesto per il pagamento della prestazione sessuale.

Il trentaseienne, all'arrivo delle forze dell'ordine, aveva sostenuto di essere stato aggredito e rapinato da più persone a piedi, ma si era inventato tutto. Il frusinate dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 5 giugno, mentre la quarantaquattrenne è stata assolta dall'accusa di lesioni.

La ricostruzione
I fatti contestati risalgono a due anni fa in un appartamento nel capoluogo ciociaro. A contattare le forze dell'ordine erano stati alcuni passanti che avevano sentito discutere animatamente due persone. All'arrivo degli investigatori è stato trovato il trentaseienne in mezzo alla strada. Non aveva i pantaloni e indossava soltanto l'intimo e una maglietta. Ai poliziotti aveva raccontato di essere stato aggredito da persone che, utilizzando un lampeggiante blu, lo avevano rapinato sottraendogli i pantaloni e il portafoglio. Ma dagli accertamenti è emersa un'altra verità. Da quanto ricostruito, il frusinate aveva avuto una discussione sfociata in aggressione con una transessuale. Discussione scaturita per la mancanza di denaro richiesto per il pagamento della prestazione sessuale. Immediatamente sono scattati gli accertamenti che hanno, invece, portato a scoprire tutt'altra verità. L'uomo era stato ferito con un coltello a una gamba perché aveva avuto una colluttazione con la transessuale con cui aveva un appuntamento e alla quale, sempre stando a quanto ricostruito, non aveva voluto pagare la prestazione. Anche la quarantaquattrenne era ferita, aggredita dal frusinate. Tutti e due, infatti, sono stati soccorsi dal personale medico. E per entrambi è scattata la denuncia per lesioni personali e per il ciociaro anche l'accusa di calunnia. La quarantaquattrenne è stata assolta; è stata considerata la legittima difesa, mentre il trentaseienne è stato rinviato a giudizio. Udienza fissata al 5 giugno nel tribunale di Frosinone. La quarantaquattrenne è difesa dall'avvocato Luigi Tozzi, mentre il trentaseienne dall'avvocato Antonio Ceccani.

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